‘Degas il ritorno a Napoli’, in mostra un impressionista atipico – Campania

‘Degas il ritorno a Napoli’, in mostra un impressionista atipico – Campania

https://www.ansa.it/sito/img/ico/ansa-700×366-precomposed.png


Rilettura della vita artistica alla luce del legame con la città


(ANSA) – NAPOLI, 13 GEN – Un impressionista atipico
influenzato dalle atmosfere di luce e calore della Napoli di
metà Ottocento e dalla sua gente umile, un uomo che esplorò le
diverse vie dell’arte utilizzando le prime ‘tracce’ della
fotografia come indagine psicologica di volti e personaggi. Il
francese Edgar Degas (1834-1917) fu pittore e scultore ma anche
esploratore di forme espressive (disegni, studi preparatori,
incisioni tra monotipi, litografie e xilografie) e dal 14
gennaio Napoli – fondamentale tappa della sua vita artistica –
gli dedica una mostra con più di una settantina di sue opere su
circa 200 in esposizione anche di altri artisti. Realizzata da
Navigare srl in collaborazione con il Comune è curata da
Vincenzo Sanfo.
   
Fino al 10 aprile, ‘Degas, il ritorno a Napoli’ celebra per la
prima volta quel legame, con una selezione di opere nel
Complesso di S.Domenico Maggiore, a pochi passi da Palazzo
Pignatelli di Monteleone, residenza del nonno paterno e di parte
della famiglia (Palazzo Degas). La mostra è divisa in tre aree
tematiche. La prima ricostruisce le atmosfere della Napoli della
seconda metà dell’Ottocento, con immagini importanti e l’analisi
del ritratto del nonno, primo importante dipinto realizzato a
Napoli, e quello della famiglia Bellelli, suoi parenti, proposti
in riproduzione multimediale. Nella seconda, dedicata ai temi
dell’arte di Degas – ballerine, prostitute, cavalli da corsa e
café-chantant – una galleria di disegni, studi preparatori,
incisioni tra monotipi, litografie e xilografie, e 3 sculture in
bronzo. Accanto alla produzione di disegni e incisioni (La
maison Tellier e La Famille Cardinal e, in facsimile, il Carnet
di disegni per Ludovic Halévy), vi sono altri celebri artisti.
   
Degas fu misogino, ha spiegato Sanfo, con pochi amici veri,
pronto a litigare con altri impressionisti per difendere un
artista emarginato, ‘rapito’ dal mondo della ‘case chiuse’ nelle
quali, dietro il piacere, vi erano storie drammatiche. La terza
area riguarda aspetti più mondani della sua vita, le
frequentazioni con artisti e gli anni tormentati della sua
esistenza minata dalla cecità. In mostra, infine, 34 sue
fotografie. (ANSA).
   

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA