Con le armi nucleari, potremmo letteralmente spazzare via l’umanità. E a causa dei cataclismi ambientali, se ci avviciniamo agli scenari peggiori, se continuiamo ad andare avanti così, la civiltà collasserà. Ampie porzioni della Terra diventeranno invivibili. Ci sono persone che vivranno su un pianeta molto diverso da quello attuale. Sempre se saranno ancora vive, e nel caso di una guerra nucleare probabilmente non lo saranno.
L’entropia dell’universo fa sì che diventi sempre più disordinato man mano che il tempo passa. Ma per la civiltà terrestre non si tratta tanto di entropia quanto di collasso.
Non è un processo lento. L’entropia fa il suo dovere e alla fine prevale. Ma le tempistiche rilevanti per questi processi, quelle fisiche, sono molto lunghe. Mentre quello di cui stiamo parlando sta avvenendo molto velocemente.
Per quanto riguarda il nucleare, in questo momento, se qualcuno – Biden o Putin – decidesse di essersi stufato, è la fine. Basta una persona, una sola persona che decide. È sufficiente che prema un pulsante. Per come è strutturato il sistema, non c’è modo di contrastarlo. In trenta minuti è tutto finito. Una persona. Che razza di civiltà è quella che prevede che una sola persona possa spazzare via tutti e distruggere l’intero pianeta? Tutto, tutti gli esseri viventi, tutto. È una cosa un po’ diversa dalla semplice entropia e dalla progressione storica.
Non sto cercando di essere deprimente. È una bella giornata qui a Chicago. È solo che è molto facile farsi prendere dallo sconforto. Quando torno a lavorare sui buchi neri, lo trovo è edificante in un modo molto strano. Sono bellissimi. Come lo è il fatto che noi, come specie, possiamo sederci qui e contemplare l’età dell’universo.
Percepisco una sorta di nichilismo serpeggiante, perché ci sono così tante cose che sfuggono al nostro controllo come individui. Nel mio caso, ho cercato di trasformarlo in nichilismo costruttivo. Sono molto abbattuto per gli sconvolgimenti planetari. Ma pensando all’universo più in generale, credo che sia rassicurante rendersi conto che siamo insignificanti. Così il problema diventa la tentazione di arrendersi.
So esattamente di cosa stai parlando, perché anch’io faccio la stessa cosa. È molto facile farsi prendere dallo sconforto. Pensare che niente abbia importanza, che noi non contiamo, mi consola. È come se non dovessi prenderla sul personale. Per l’universo le cose andranno bene in ogni caso.
Il pianeta però ha davvero bisogno che le persone si impegnino di più, questo è chiaro. E non succederà grazie a politici illuminati, a meno che tutti non inizino a spingere in questa direzione. Ma abbiamo bisogno di politici illuminati, di leader di aziende illuminati, e abbiamo anche bisogno di cittadini illuminati che dicano semplicemente: “Quando è troppo è troppo. Vediamo quello che sta accadendo al pianeta. Sta succedendo quello che gli scienziati avevano detto che sarebbe successo, e ci stanno dicendo che la situazione peggiorerà. Questo non va bene.”
Leggi tutto su www.wired.it
di Matt Simon www.wired.it 2022-09-10 17:00:00 ,