Sale il pressing di chi voter la mozione. Ma si andr in Aula a settembre
L’ala sinistra della maggioranza non si arrende, vuole il passo indietro di Claudio Durigon e non affatto escluso che a settembre riesca a ottenerlo. Il sottosegretario della Lega, che voleva depennare Falcone e Borsellino dalle insegne del parco di Latina per intitolarlo al fratello di Mussolini, sempre pi in bilico. I vertici della Lega lo blindano, ma Pd, M5S e Leu aumentano il pressing per le dimissioni del fascioleghista pontino. O lascia, o un pezzo di maggioranza voter la mozione di sfiducia.
Draghi non intenzionato a sfiduciare pubblicamente il sottosegretario all’Economia, ma l’imbarazzo forte. Chi glielo spiega all’Europa, che ci presta 200 miliardi, che nel governo italiano siede un signore che fa apologia di fascismo?, attacca il dem Enrico Borghi. Nel Pd si aspettano che il premier faccia una energica moral suasion per convincere Durigon a lasciare l’incarico. Ma non cos facile e indolore, dal momento che il sottosegretario l’uomo forte nel Lazio di un partito forte della maggioranza.
La segreta speranza, tra Palazzo Chigi e via XX Settembre, che a risolvere la grana sia la mozione di sfiducia del Pd con cui si impegna il capo del governo a revocare l’incarico. Se viene approvata non c’ margine di discrezionalit, la richiesta di un passo indietro da parte del premier diventa un atto dovuto. I numeri per la sfiducia alla Camera dovrebbero esserci, anche senza Italia viva: Pd, M5S, Leu, Si, qualcosa dal Misto e da Forza Italia e forse, fanno di conto a sinistra, qualche assenza tra i leghisti vicini a Giorgetti. Ma in Aula non se ne parla prima di settembre.
Il Nazareno in prima linea in questa battaglia. Enrico Letta si molto esposto e non torner indietro, dopo aver detto che le parole di Durigon infangano in un colpo solo l’antifascismo e la memoria di due eroi civili come Falcone e Borsellino. Borghi a Radio 24 assicura che la mozione di sfiducia sar presentata e sar votata. L’assist al fronte anti Durigon arriva dal calendario. Ieri ricorrevano i 77 anni dall’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, dove nazisti e fascisti trucidarono 560 civili, 130 dei quali erano bambini. Un orrore che non sar mai dimenticato, ha promesso il presidente Sergio Mattarella.
La capogruppo dem Debora Serracchiani ritiene inaudito sostituire la memoria di Falcone e Borsellino con quella di un fascista e sprona Durigon a lasciare, diversamente ci penser il Parlamento. La mozione chieder a Draghi di invitare il sottosegretario a dimettersi e in caso di rifiuto a revocargli le deleghe. Cosa che spetterebbe al ministro Daniele Franco, ma questa soluzione avrebbe un impatto minore rispetto alla revoca dell’incarico.
Scende in campo anche l’Anpi. Durigon incompatibile col suo ruolo di governo, attacca su Rete4 il presidente dei partigiani Gianfranco Pagliarulo. E accusa Salvini di fare il furbo: Nega la presenza di simpatie fasciste nella Lega. Il partito reagisce con Nicola Molteni. Il sottosegretario all’Interno respinge la strumentalizzazione per colpire Salvini e per prende distanze dall’uscita choc del collega: Io a casa mia non intitolerei mai un parco a Mussolini o al fratello di Mussolini e intitolerei invece 100 parchi alla memoria di due grandi eroi quali Falcone e Borsellino. Giuseppe Conte ha schierato le truppe sulla linea del Pd bollando come aberrante l’uscita di Durigon, di cui due ministri, Di Maio e Patuanelli, invocano la rimozione. Nel giorno nefasto dell’anniversario della strage nazifascista di Sant’Anna di Stazzema — sprona Mario Perantoni, presidente della commissione Giustizia — Durigon abbia la decenza di onorare quelle vittime dimettendosi dal suo incarico.
12 agosto 2021 (modifica il 12 agosto 2021 | 22:20)
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