Prima regola del Fight società: non si parla del Fight società. Seconda regola del Fight società: non dovete parlare mai del Fight società. La terza è che dopo 25 anni, il film di David Fincher è ancora più importante, attuale, centrato e pregiato di quanto lo fosse in quel 10 settembre 1999, quando fu mostrato in anteprima al Festival di Venezia. Accoglienza della critica che definire divisiva è anche riduttivo, poi fai un salto di 25 anni, e ti rendi conto che portando sul grande schermo il romanzo di Chuck Palahniuk, David Fincher ci aveva donato una profezia cinematografica che andava oltre quel presente, quel fine millennio, ci parlava del futuro dell’uomo, intenso come essere maschile ma non solo.
L’analisi della crisi del singolo nella società moderna
Fight società rimane ad oggi uno dei film più divisivi che vi siano stati negli anni ‘90, di cui rappresenta assieme a The Matrix, con ogni probabilità il simbolo di un passaggio, quello dal XX al XXI secolo, con l’imminente civiltà digitale e tecnocratica. Ma più ancora, il film di David Fincher è uno degli esempi più perfetti di sempre di come coniugare controcultura con analisi sociale e capacità di lettura dell’epoca in cui ci si trova. Allo stesso tempo, vi è una chiara visione del futuro che attende il genere umano, ma soprattutto il “maschio”, quell’essere che da vent’anni sentiamo dire che è in crisi, una crisi che Fincher mette davanti ai nostri occhi grazie a loro due: Edward Norton e Brad Pitt, probabilmente mai più così bravi, così ispirati, così perfetti. Fight società vede la luce con la benedizione di Palahniuk, con un lavoro certosino di rimaneggiamento della sceneggiatura ad opera di Jim Uhls, con Pitt e Norton che immediatamente si mettono sulla stessa linea d’azione, creano forse la diade più potente a livello cinematografico di quel decennio.
E quindi eccoci qui, nel 2024, a ripensare al Narratore misterioso di Edward Norton, single sfigato, con un lavoro che odia, che dorma male, mangia da schifo e si sente senza speranza. Quando può arreda con botte di Ikea il suo tugurio, si gode gli incontri di gruppi d’ascolto in cui si infiltra, conosce la strana Marla (Helena Bonham Carter), per la quale prova qualcosa forse, ma è bloccato dentro la sua insicurezza, quel viaggiare perenne che non lo porta da nessuna parte. Ma chi gli cambia la vita è il vicino di posto di uno dei suoi tanti voli: Tyler Durden (Brad Pitt). Pitt era reduce dal brutto fiasco di Vi Presento Joe Black, questo film gli permette in quel 1999 di liberare ogni oncia della sua energia di interprete,, nei vestiti di questo strano tizio, che diventa il migliore amico del protagonista, quasi un consigliere da certi punti di vista. Lupo solitario, carismatico, imprevedibile, gli apre le porte di un nuovo modo di vedere le cose, in virtù del quale il rifiuto e la resistenza (in senso filosofico e non solo) della società che li circonda, diventano il nuovo filtro attraverso cui decifrare il mondo e i suoi significati.
Nessun film come Fight società ha saputo ergersi a guida spirituale per quel maschio moderno, che già allora era in crisi d’identità, si guardava attorno sperduto. Ecco quella cantina sudicia, in cui uomini di ogni età e classe sociale si ritrovano per picchiarsi, secondo una sorta di rito tribale moderno in cui Fight società deposita sia la mascolinità più selvaggia tossica, quel concetto di uguaglianza che nella vita normale non si trova più. Lì sotto, a farsi saltare denti e costole, sono tutti uguali, lì sotto non devono più sottostare allo storytelling dittatoriale di chi li vuole con il nome di un tizio sulla mutande, costretti ad autodefinirci in base ai soldi che guadagniamo, le auto, le scarpe, a quel possesso che, Tyler lo spiega subito al Narratore, alla fine ti possiede. Dentro questa frase c’è tutto quello che era la società di allora, che è quella di adesso a maggior ragione, la schiavitù del cittadino che diventa consumatore e neppure più stipendiato, ma un ingranaggio della vera Matrix che lo ha soggiogato.
Non è fatta di Agenti Smith, ma di beni inutili, di un’idea di perfezione uniformante imposta dai media, di uno stile di vita alienante, di una solitudine che colpisce proprio loro, i maschi. Fanno sapone dal grasso di chi va nei centri estetici, sabotano le pietanze dei ricconi, le pellicole dei cinema, vivono in una sorta di villone decadente dove non vale alcuna regola o quasi. “Questa è la tua vita, e sta finendo un minuto alla volta…” spiega Durden al Narratore, alimentando in realtà quell’ansia da prestazione, quel percorso precostituito dell’esistenza che oggi ha messo in ginocchio un bel po’ di persone. Dovevamo avere tutti mutui stabili, 2-3 figli, la famiglia perfetta, il cane in salotto. Invece siamo ancora in affitto, single, siamo come Norton che potendo brucerebbe quella casa prigione, picchierebbe i capi e se ne fregherebbe di tutti, anzi lui lo fa.
Un futuro se possibile peggiore di quanto immaginato allora
Facciamo un salto nel 2024. Fight società ha attecchito dentro un’intera generazione, di cui ha anticipato le problematiche. Brad Pitt, armato di un carisma infinito e un look di Michael Kaplan che spazia ogni epoca e moda, è la negazione di quella lotta alla perfezione che predica. Bellissimo, bullo, manipolatore, diventa il guru di quel gruppo sempre più vasto di uomini che lo seguirà in una sorta di rivoluzione dall’interno. O in modo migliore seguirà Edward Norton, così insicuro, cervellotico, bruttino e spesso invidioso di Pitt, del suo arsenale sessuale e di decisionismo, di Marla che gli si concede. Il Narratore segue Tyler in ogni suo gesto, rituale, compreso quello tribale dell’ustione, con cui Fight società esplora il mito, la semantica atavica dei simboli e degli oggetti come richiamo all’antichità basata su utilità e appartenenza. Buddy movie sensazionale, violentissimo e anche ironico, pervaso da un’energia adolescenziale (sono due trentenni mica per caso), Fight società è il grido d’aiuto di una generazione, quella X, che come i Millennial, poi come la Generazione Z, è finita vittima di un’inganno.
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di Giulio Zoppello www.wired.it 2024-09-10 04:40:00 ,