Questa mattina è venuto a mancare all’età di 80 anni Franco Rotelli, psichiatra italiano famoso, tra le tante cose, per essere stato tra i protagonisti della Riforma psichiatrica in Italia, il punto di svolta nel mondo dell’assistenza ai pazienti psichiatrici, e tra i collaboratori principali di Franco Basaglia. Classe 1942, Rotelli vinse il concorso da primario nel 1973 a soli 30 anni, per poi diventare nel 1979 direttore dell’Ospedale Psichiatrico di Trieste, dove contribuì alla sua rivoluzionaria trasformazione in favore della realizzazione di servizi sanitari extraospedalieri. Un’organizzazione, quindi, che ha dato credibilità alla legge 180 o legge Basaglia, divenuta famosa in tutto il mondo.
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Cambiamenti radicali
La legge Basaglia (legge 13 maggio 1978, n. 180) è stata la legge che segnò la fine e la chiusura dei manicomi e regolamentò il trattamento sanitario obbligatorio, realizzando quindi i servizi di igiene mentale pubblici, per provvedere all’assistenza delle persone affette da disturbi mentali. La legge, in altre parole, mirava a rinnovare l’impostazione clinica dell’assistenza psichiatrica, che tendeva fino a quei tempi all’esclusione sociale dei pazienti, instaurando rapporti umani con il personale e la società, riconoscendo i diritti e il bisogno di una vita di qualità dei pazienti, curati anche da strutture territoriali.
Questo attraverso alcune misure, come per esempio l’abolizione di terapie violente, l’organizzazione di assemblee tra pazienti e personale, case famiglia, cooperative sociali per l’inserimento lavorativo, laboratori per attività artistiche, culturali, teatrali, gite e incontri con i parenti. La legge Basaglia, quindi, ha posto le basi per un nuovo concetto di salute mentale, definendo tutta una serie di servizi alternativi ai manicomi per trattare le patologie psichiatriche, con percorsi terapeutici al centro dei quali c’è la libertà e il consenso del malato: i Dipartimenti di salute mentale (Dsm), i Centri di salute mentale (Csm), i servizi psichiatrici di diagnosi e cura e (Spdc) ed altri servizi.
Accanto a Rotelli e Basaglia, fin dal principio c’è stato anche Peppe Dell’Acqua, psichiatra che per 17 anni ha diretto il dipartimento di Salute mentale di Trieste e che ha ricevuto nel 2014 il premio Nonino. Proprio in quella occasione ci aveva raccontato: “La chiusura dei manicomi era un imperativo: se penso che sei una persona come faccio a continuare a torturarti? Non posso che aprire le porte. In fondo dietro ai muri nascono sempre dei mostri. La legge 180 restituisce finalmente il diritto di cittadinanza alle persone con disturbi mentali, diritto che per secoli la psichiatria oggettivante e farmacologica aveva negato”.
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di Marta Musso www.wired.it 2023-03-16 14:54:49 ,