Fratelli d’Italia, proposta per mandare in carcere gli attivisti che sporcano gli edifici per protesta
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Fratelli d’Italia, proposta per mandare in carcere gli attivisti che sporcano gli edifici per protesta | Wired Italia


Multe, ordinanze restrittive e carcere dai 6 mesi ai 3 anni per chi sporca edifici pubblici, di culto o sottoposti a tutela, come i beni culturali, anche con vernici lavabili che non recano alcun danno all’opera. Con questa proposta di legge, Fratelli d’Italia vuole colpire chi protesta contro l’inazione politica nell’affrontare il cambiamento climatico, con pene simili a quelle riservate agli ultras che commettono aggressioni e violenze durante gli eventi sportivi.

La lotta contro le cause e gli effetti del cambiamento climatico è la più grande sfida posta all’esistenza stessa della razza umana nell’epoca odierna. Si tratta di una battaglia che lascia sul campo vere vittime, tra cui circa il 40% dei decessi totali avvenuti in Italia nel 2022, concentrati prevalentemente nei 4 mesi più caldi o freddi dell’anno, e dovuti “alle condizioni climatiche avverse che hanno penalizzato “la gente più anziana e fragile” riporta l’Istat.

Ma per l’esecutivo più a destra della storia repubblicana, il problema sono gli ambientalisti e gli attivisti per il clima che, con iniziative non violente, si impegnano a mantenere alta l’attenzione pubblica sulle azioni limitate e non incisive assunte per contrastare il cambiamento climatico. Un’attività politica invisa anche da esponenti del centro sinistra e che ora vuole essere punita con il carcere.

Composta da un solo articolo, la proposta di legge, presentata a prima firma dal senatore di Fratelli d’Italia Marco Lisei, mira a modificare il decreto legge numero 14 del 2017 e l’articolo 635 del codice penale, che prevede da 6 mesi a 3 anni di carcere per chi distrugge, disperde, deteriora o rende “inservibili cose mobili o immobili altrui con violenza alla persona o con minaccia. Se il testo dovesse venire approvato in Parlamento, le pene indicate dall’articolo 635 verrebbero applicate anche contro chi deturpa o imbratta edifici pubblici o di culto ed edifici sottoposti a tutela come beni culturali”.

Mentre le modifiche al decreto legge 14 del 2017, che si occupa di sicurezza urbana, imporrebbero il divieto di avvicinarsi a una distanza inferiore ai 10 metri dagli edifici tutelati, per un periodo di tempo da 6 mesi a un anno. Non è ancora chiaro se questa misura si applicherà solo a chi viene condannato o anche a chi è solamente stato denunciato e in attesa di giudizio. Ciò che è noto, invece, è la sanzione da 500 a mille euro per chiunque non dovesse rispettare il divieto.



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di Kevin Carboni www.wired.it 2023-04-11 09:09:57 ,

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