In Italia, il Giorno della memoria del 27 gennaio, istituito il 20 luglio 2000, promuove la commemorazione dell’Olocausto e delle sue vittime attraverso cerimonie, incontri ed eventi rivolti in particolare alle scuole e ai più giovani, ma non solo. Anche quest’anno saranno molti gli eventi organizzati dai comuni, dal governo e delle comunità ebraiche italiane. Il 21 gennaio di si terrà il viaggio ad Auschwitz con i vincitori del progetto organizzato dal Ministero del merito “I giovani ricordano la Shoah”, insieme al ministro Valditara. Il 23 gennaio si terrà la conferenza stampa a Palazzo Chigi, mentre è programmata per giovedì 25 gennaio la cerimonia di celebrazione del giorno della memoria al Quirinale, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A Milano, la senatrice a vita Liliana Segre ha recentemente guidato una visita al Binario 21 della stazione Centrale, sottolineando l’importanza di contrastare fenomeni come intolleranza, razzismo, antisemitismo. “Quando entro al Memoriale della Shoah non sono più la vecchia che sono adesso, sono quella che è entrata qui per essere deportata, il 30 gennaio del 1944. Non l’ho mai dimenticato”, ha detto la senatrice.
I luoghi della memoria
- Memoriale della shoah di Milano – Binario 21
- Museo ebraico di Roma
- Quartiere ebraico di Venezia
- Risiera di San Sabba, Trieste
- Museo diffuso di Torino
- Campo di Fossoli
- Museo della memoria Ferramonti di Tarsia
- Borgo Pitigliano
- Campo di internamento di Urbisaglia
- Casa della memoria di Servigliano
Memoriale della shoah di Milano – Binario 21
Sotto la stazione Centrale di Milano c’è il luogo da cui partivano i convogli carichi di ebrei e altri perseguitati destinati ai campi di concentramento e di sterminio nazisti. Tra il 1943 e il 1945 sono transitati da qui migliaia di ebrei, tra i quali la senatrice Liliana Segre. Tra tutti i luoghi che in Europa sono stati teatro delle deportazioni, oggi il Memoriale è il solo a essere rimasto intatto. Dal 18 gennaio sarà aperta la mostra After Images, un progetto fotografico sviluppato in collaborazione con il Centro Primo Levi di New York. L’esposizione trasporterà i visitatori indietro nel tempo, al 3 agosto 1944, narrando la storia della famiglia Einstein Mazzetti e intrecciando le vicende del popolo ebraico, dei gruppi valdesi e dei partigiani in un angolo della Toscana. Le fotografie di Eva Krampen Kosloski, curate da Alessandro Cassin e con la direzione artistica di Andrè Benaim (Benaim Studio). La mostra sarà ospitata al Memoriale fino al 25 febbraio 2024 in anteprima assoluta, per essere poi portata a New York
Museo ebraico di Roma
Collocato nel cuore del complesso monumentale del Tempio Maggiore, il museo narra la storia di una delle comunità ebraiche più grandi d’Europa, a Roma da ben 2.200 anni. Inaugurato nel 1960, il museo occupa una posizione di grande rilevanza, trovandosi nell’area storica del ghetto ebraico nella capitale italiana. Tra i vari eventi programmati al museo durante la settimana della Memoria, il 27 gennaio, si terrà il concerto di Musica classica ebraica italiana “Degenerata” per clarinetto e pianoforte, organizzato dalla Fondazione per il Museo ebraico di Roma in collaborazione con il Centro di cultura ebraica e la Fondazione museo della shoah.
Quartiere ebraico di Venezia
Nel 1516 a Venezia erano presenti circa settecento ebrei di origine tedesca e italiana, concentrati in un’area isolata della città. Nasceva il Ghetto ebraico di Venezia, tra i più famosi e popolosi d’Italia che oggi è possibile visitare, con le sue sinagoghe, il cimitero, il Museo ebraico di Venezia e altri luoghi fondamentali. La cerimonia cittadina del giorno della memoria si terrà domenica 21 gennaio alle ore 11 presso il Teatro La Fenice. Gli interventi saranno tenuti dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, dal sovrintendente del Teatro la Fenice, Fortunato Ortombina, e dal presidente della Comunità ebraica di Venezia, Dario Calimani. A seguire, il Concerto per la memoria eseguito da Valentina Renesto al sassofono, Giuseppe Bruno al pianoforte, Valeria Mela al mezzosoprano e con voce recitante di Delfo Menicucci. L’ingresso alla cerimonia è gratuito.
Risiera di San Sabba, Trieste
La Risiera di San Sabba di Trieste, inizialmente utilizzata per la pulitura del riso, fu trasformato dai nazisti in un campo di concentramento utilizzato come campo di detenzione, nonché per il transito o l’uccisione di un gran numero di detenuti, in prevalenza prigionieri politici ed ebrei. I calcoli basati su testimonianze indicano che furono uccise in Risiera tra le 3 e le 5 mila persone, e un numero molto maggiore di prigionieri fu trasferito nei lager. in Germania e Polonia Dal 1965 la risiera è stata dichiarata monumento nazionale e dal 1975 è divenuta museo civico. Le cerimonie commemorative per Il Giorno della memoria organizzate dal Comune di Trieste si terranno domenica 28 gennaio, iniziando alle 9 con la deposizione di una corona d’alloro da parte della Polizia di Stato presso la lapide dedicata a Giovanni Palatucci nel Carcere del Coroneo. Seguirà una marcia silenziosa verso la stazione Centrale, organizzata dall’Associazione Nazionale ex Deportati di Trieste, seguita dalla deposizione di una corona d’alloro del Comune alle 10 presso la lapide commemorativa dei convogli deportati. Alle 11, nel cortile interno del Monumento nazionale della Risiera di San Sabba, si svolgerà la tradizionale cerimonia commemorativa con la partecipazione delle autorità politiche e religiose.
Museo diffuso di Torino
Si tratta di un luogo dedicato alla storia della Seconda Guerra mondiale e delle sue conseguenze, la resistenza e la deportazione. Si chiama diffuso perché coinvolge 20 siti commemorativi in città e oggetto di attività e visite guidate organizzate dal Museo, che ha sede nel Palazzo dei Quartieri Militari di San Celso. Per il decimo anno il Museo diffuso porta a Torino gli Stolpersteine di Gunter Demnig, un progetto europeo ideato e realizzato dall’artista tedesco per ricordare le singole vittime della deportazione nazista e fascista. Le installazioni avverranno venerdì 12 gennaio 2024. Saranno posizionate 10 pietre in 7 luoghi della città. In particolare venerdì 12 gennaio, alle ore 11.20 nella Galleria San Federico, in occasione dell’installazione della pietra dedicata a Giovanni Battisti, installata su via Bertola davanti all’ingresso della Galleria, avrà luogo la cerimonia pubblica alla presenza delle istituzioni e degli enti promotori.
Campo di Fossoli, Carpi
A sei chilometri dal comune modenese di Carpi sorge il campo nazionale della deportazione razziale e politica dall’Italia durante la Seconda guerra mondiale. Come ha raccontato anche Primo Levi in Se questo è un uomo, da questo luogo transitavano molti ebrei destinati ai campi di concentramento: anche lo scrittore piemontese passò di qui. La Fondazione Fossoli, oltre alle visite guidate al campo, ha anche allestito il Museo del deportato all’interno del Palazzo dei Pio, in pieno centro storico. La fondazione ha in programma diversi eventi per il 27: a Carpi, presso il Teatro comunale, andrà in scena lo spettacolo teatrale Con gli occhi di Anna, tratto dal Diario di Anna Frank, dedicato alle scuole. Nel pomeriggio, presso l’Aula Magna dell’istituto Vallauri, avrà luogo l’evento Le lezioni della Shoah, con la partecipazione di Emanuele Fiano in un dialogo con gli studenti. La giornata proseguirà con una visita al Museo monumento al deportato, seguita dalla presentazione della mostra La cura della Memoria: 50 anni del Museo al Deportato di Carpi.
Museo della memoria di Ferramonti, Tarsia (Co)
In provincia di Cosenza sorge uno dei più grandi campi di concentramento fascisti in Italia, dove furono imprigionati ebrei, antifascisti e profughi politici, sia italiani che stranieri. Inaugurato il 25 aprile 2004, in seguito a lunghe operazioni di recupero e ricerca documentaria, il Museo è frutto dell’impegno congiunto del Comune di Tarsia e della Fondazione museo internazionale della memoria Ferramonti. È stato il primo campo di concentramento per ebrei liberato e l’ultimo ad essere ufficialmente chiuso, l’11 dicembre 1945. La sua vasta collezione comprende documenti, fotografie degli internati, schede della polizia, lettere dei familiari e oggetti personali.
Borgo Pitigliano, Grosseto
Questo piccolo borgo nella Maremma toscana ha un soprannome curioso: piccola Gerusalemme. È da centinaia d’anni, infatti, la sede di una delle più numerose comunità ebraiche in Italia. Da qui sono stati deportati decine di persone nei campi di concentramento nazisti. Il 27 gennaio, in occasione del Giorno della memoria, Pitigliano ha organizzato un percorso dedicato che comprende visite al museo ebraico, alla sinagoga e al ghetto. La giornata prevede numerose iniziative, tra cui l’inaugurazione della mostra Identità spogliata/negata nel foyer del teatro del paese. La mostra sarà aperta al pubblico sabato 28 gennaio e presenterà le foto di Paolo Mansolillo, autore del libro Vite spezzate che comprendono immagini dell’archivio fotografico della Piccola Gerusalemme.
Campo di internamento di Urbisaglia, Macerata
Situato nella provincia di Macerata, questo campo fu attivo tra il giugno 1940 e l’ottobre 1943 e collocato nella villa Giustiniani Bandini presso l’Abbadia di Chiaravalle di Fiastra. Qui venivano detenuti ebrei italiani sospettati di simpatie antifasciste, figure culturali di spicco, tra cui Raffaele Cantoni, e alcuni profughi stranieri. Con l’arrivo delle forze tedesche nel 1943, gli ebrei presenti nel campo furono deportati ad Auschwitz e solo uno fece ritorno in Italia. L’Associazione casa della memoria di Urbisaglia, fondata il 26 marzo 2022, si occupa della ricerca storica di questo luogo allo scopo di ricostruire le vicende di chi vi fu detenuto e rendere omaggio alle vittime. La villa Giustiniani Bandini è stata trasformata in una riserva naturale e può essere visitata.
Casa della memoria di Servigliano (Fm)
Nella Valle del Tenna, nelle Marche, si trova il campo di prigionia di Servigliano, utilizzato durante la prima e la seconda guerra mondiale e persino durante la guerra fredda. Nel periodo fascista, il campo incarcerava oppositori, rifugiati, prigionieri di guerra ed ebrei. La struttura era divisa in due settori e circondata da un muro alto tre metri, sopra il quale era posto del filo spinato. Sebbene il campo avrebbe potuto ospitare fino a 4.000 prigionieri, non raggiunse mai la massima capienza. Nel maggio del 1944, gli ebrei di Servigliano vennero deportati ad Auschwitz. Nei primi mesi del 1945, con la vittoria degli alleati, il campo rimase vuoto. La sede della Casa della memoria si trova oggi presso l’ex stazione ferroviaria di Servigliano e ospita il museo della memoria, una mostra fotografica permanente sulla storia del campo oltre che un’aula multimediale per gli eventi organizzati dall’associazione fondata nel 2001. L’obiettivo principale dell’associazione è recuperare e far rivivere la memoria degli eventi legati al campo e alla Valle del Tenna, promuovendo la cultura della legalità e educando alle virtù della pace, democrazia e solidarietà.
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di Riccardo Piccolo www.wired.it 2024-01-17 05:50:00 ,