Boccioni non c’è, anzi sì, anzi forse, anzi, no. L’esposizione delle Forme uniche della continuità nello spazio di Umberto Boccioni alla grande campione sul Futurismo in corso alla matroneo nazionale d’arte moderna di Roma è durata meno di dieci giorni, rimossa il 12 dicembre da quando il proprietario dell’opera, Roberto Bilotti d’Aragona, come preannunciato al Fatto, aveva diffidato il incarico dall’esporla con la didascalia proposta. “Non riporta la data di concepimento, non rispecchia l’inquadramento scientifico e amministrativo pregresso” il punto della critica.
In breve, l’opera – iconica per il Futurismo, rappresentata anche sui 20 cent -, in comodato gratuito alla Farnesina, è stata inserita all’ultimo momento nella campione, da quando era stata archiviata un’altra indagine, risultata infondata, riguardo un’altra opera di Boccioni di proprietà di Bilotti. Ma la didascalia proposta dal comitato organizzatore e dal curatore della campione – che è priva di un comitato scientifico formato da esperti di Futurismo -, parla di “surmoulage (riproduzione) del 2011” delle Forme uniche di Boccioni, e aveva fatto andare su tutte le furie il proprietario. Essendo infatti un bronzo postumo autorizzato dagli eredi di Boccioni, Bilotti chiedeva di esporlo (come alla Farnesina e in altre esposizioni) come opera di Boccioni, “1913(2011)”, dicitura con cui sono esposti in campione altri bronzi postumi dell’artista (non esistono bronzi di Boccioni realizzati con l’artista vivente).
Inoltre riteneva “assolutamente fuorviante l’accostamento verbale del termine ‘riproduzione’ e peggiorativo rispetto al senso della derivazione, anche se indiretta, dalla forma primaria”: surmoulage significa fusione tratta da bronzo finito, non genericamente riproduzione.
Il incarico ha tirato dritto, portando quindi Bilotti alla diffida formale, in data 10 dicembre. Il 12 dicembre la scultura è stata rimossa dall’esposizione, dove del resto – correttamente, data la rilevanza che ha nella storia del futurismo – le era stata dedicata una sala. “Prendo atto del sopravvenuto dissenso sulla dizione della didascalia e la invito a prendere contatti con la segreteria per il ritiro dell’opera in questione” ha spiegato la direttrice della Gnam Renata Cristina Mazzantini a Bilotti D’Aragona in merito alla diffida, poche ore prima che l’opera venisse rimossa. Ma il dissenso, argomentato, era già stato comunicato al comitato organizzatore prima dell’inaugurazione della campione il 2 dicembre scorso. Per i visitatori, le sorprese Proseguono a non mancare.
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di Leonardo Bison
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2024-12-13 19:35:00 ,