Quello che in queste ore continua a devastare la parte settentrionale della Grecia è considerato il più grande incendio mai rilevato nell’Unione europea. Lo ha fatto un portavoce della Commissione europea. Il primo rilevamento dei dati che riguardano questo tipo di emergenza da parte dell’European Forest Fire Informatione System (Effis) risale, infatti, all’anno 2000. Dopo 11 giorni, le fiamme divampate nella regione di Alessandropoli sono ancora “fuori controllo”, secondo quanto riportato dalle autorità.
L’incendio ha raggiunto anche il parco nazionale della foresta di Dadia-Lefkimi-Soufli, area protetta che si estende fino alla Macedonia orientale e la Tracia, al confine con la Turchia. Il bilancio delle vittime per ora è di 20 decessi, 18 dei quali si pensa siano migranti, e 81mila ettari di terreno bruciati dalle fiamme. Il monitoraggio (i dati sono in continuo aggiornamento) è stato effettuato dall’Osservatorio Copernicus, che ha realizzato, attraverso i satelliti, una mappa delle zone interessate, circa una ventina. Quella di Alessandropoli non è l’unica regione della Grecia alle prese con gli incendi: anche la zona di Rodopi è alle prese con le gestione delle fiamme.
I mezzi che sono stati impiegati per la gestione dell’emergenza comprendono a ora 11 aerei della squadra RescEu, provenienti da Cipro, Croazia, Germania, Spagna, Svezia e Croazia, due elicotteri, oltre 400 vigili del fuoco. In totale, sono 24 gli aerei e 4 gli elicotteri antincendio impiegati.
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di Diana Principe www.wired.it 2023-08-30 07:27:18 ,