Reazioni opposte alla decisione del governo. La leader FdI: Clima di terrore. Il governatore al contrario vuole obbligo vaccinale o lockdown per i no vax. Bonaccini: S all’obbligo del super green pass sul lavoro
Misure troppo rigide o troppo morbide. Il giorno dopo la decisione del governo di modificare le regole su quarantene e green pass rinforzato, da destra o da sinistra si giudicano in maniera opposta forza e significato delle scelte. Dura Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che ha parlato di repressione delle libert e di clima di terrore dell’emergenza perenne. Per Meloni i risultati dei provvedimenti che il governo ha preso nei mesi scorsi sono sotto gli occhi di tutti: green pass, super green pass e obblighi vaccinali (imposti senza nemmeno prendersi le responsabilit) non sono serviti in nessun modo a fermare i contagi, che in questi giorni hanno toccato cifre record mai viste prima. L’esecutivo, il Cts e la stampa hanno bombardato per mesi gli italiani con la bugia che gli strumenti liberticidi erano necessari ad “avere la garanzia di ritrovarsi tra persone non contagiose”. La presidente di FdI, affidandosi a un post su Facebook, ha aggiunto: Adesso, invece di fare mea culpa e chiedere scusa agli italiani, perseverano sulla strada della repressione delle libert con l’estensione illogica del green pass rafforzato, scegliendo di colpire le solite categorie odiate dalla sinistra: ristoratori, albergatori, palestre e piscine. Invece di rassicurare la gente sull’impatto decisamente pi blando di Omicron, anche grazie ai vaccini, si continua ad alimentare il clima di terrore dell’emergenza perenne. Che l’unico collante che pu tenere insieme questo guazzabuglio di maggioranza.
De Luca: Tempo perso
Al contrario, per il dem Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, ci che ha deciso il governo Draghi da considerarsi insufficiente. La bocciatura piena. Afferma infatti il governatore: Al di l delle misure relative a tamponi e tempi di quarantena che prendono atto della realt di fatto, le misure del governo per l’emergenza Covid appaiono del tutto insufficienti. Si prosegue sulla linea delle mezze misure e del tempo perso, e contemporaneamente, di una confusione indescrivibile, ingestibile e incontrollabile. Nel merito De Luca spiega la sua posizione critica in tre punti: Primo: dopo un analogo atteggiamento a fine novembre, anche oggi si decide di rendere esecutivi i provvedimenti fra 15 giorni. proprio inevitabile questa irresponsabile perdita di tempo? Secondo: dal punto di vista della Campania, la regione a pi alta densit abitativa e perci a pi alto rischio, non si riscontrano decisioni utili e ragionevoli per frenare il contagio, senza penalizzare n i vaccinati n l’economia. indispensabile decidere subito l’obbligatoriet dell’immunizzazione o, comunque, un lockdown per i no-vax lungo, serio e controllato. Terzo: vero che l’enorme crescita dei positivi non si traduce automaticamente in ricoveri ospedalieri. Ma c’ un punto limite oltre il quale la quantit di contagi pu portare al collasso degli ospedali. Gi registriamo questa tendenza, soprattutto perch il personale a disposizione inferiore a quello di un anno fa. Ricordo, inoltre, che un anno fa, per fronteggiare l’emergenza si decisero chiusure drammatiche di reparti ordinari. questa la prospettiva che dobbiamo scongiurare oggi.
Bonaccini: S all’obbligo del super green pass sul lavoro
Anche Stefano Bonaccini, presidente dem della Regione Emilia-Romagna, intervenuto, chiedendo che l’obbligo del green pas rinforzato sia esteso anche sui luoghi di lavoro. venuto il momento di introdurre il green pass rafforzato anche per tutti i luoghi di lavoro, ha detto via Facebook Bonaccini, misura che come Regioni avevamo gi chiesto in quest’ultimo decreto, perch l’unico modo per salvaguardare gli ospedali, la scuola in presenza, le attivit economiche, la cultura e la socialit. Oggi rispetto a un anno fa, abbiamo un incremento esponenziale dei nuovi contagi giornalieri, solo ieri 100 mila in Italia, ma con molti meno decessi e ricoverati, in maggioranza non vaccinati (oltre il 70 % nelle terapie intensive). Con questi numeri e in questa situazione epidemiologica, le energie vanno concentrate per accelerare terze dosi e vaccinazioni in un range 5-11 anni. Per tutelare la salute delle persone senza fermare il Paese.
30 dicembre 2021 (modifica il 30 dicembre 2021 | 13:55)
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Franco Stefanoni , 2021-12-30 11:44:39
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