C’è chi ha inventato una speciale copertura isolante per i tetti degli edifici in grado di diminuire il fabbisogno energetico degli appartamenti, specialmente dove le escursioni termiche sono profonde. Chi, invece, ha partorito nuovi tipi di batterie litio-metallo più sicure e durevoli. O ancora chi sfrutta lo zucchero, e non derivati del petrolio, per produrre prodotti chimici destinati alle industrie o all’uso casalingo. Sono le sette inventrici e inventori, imprenditrici e imprenditori under 35 che la prestigiosa Mit Technology Review, la rivista (e ormai piattaforma digitale) di proprietà del Massachusetts Institute of Technology, uno degli epicentri globali dell’innovazione, ha selezionato quest’anno nel contesto della sua classifica dei migliori innovatori under 35 del 2022. Vediamo chi sono e cosa hanno ideato.
Shannon Nangle, 33enne, ha brevettato un sistema di fermentazione che converte la CO2 e l’idrogeno in grassi utili all’industria alimentare. “Questa tecnologia ci consentirà di produrre grassi per rendere più appetitosi e attrattivi i sostituti della carne, così come più cremose le alternative ai gelati e ai formaggi e del burro di cacao per un consumo davvero privo di sensi di colpa”, spiega Nangle.
L’obiettivo della sua Circe è intervenire sull’insostenibile sistema degli allevamenti intensivi di bestiame, liberando a favore di colture più sostenibili terreni oggi occupati da pascoli e materie prime per i mangimi animali come il mais, così da spingere verso pratiche agricole rigenerative.
Kaichen Dong, 32enne attivo all’università della California sede di Berkeley e al Berkeley Lab, ha sviluppato una copertura in biossido di vanadio che promette di abbattere i consumi per raffrescamento e riscaldamento degli edifici.
Chengcheng Fang dell’univeristà del Michigan lavora da tempo sulle batterie del futuro, quelle che ci serviranno per produrre delle auto elettriche con autonomie sempre più lunghe e standard di sicurezza elevati grazie all’incredibile densità di carica: ha progettato una tecnica con cui, applicando una determinata pressione agli atomi di litio e portandoli a una migliore organizzazione si ostacola la proliferazione di dendriti, le strutture aghiformi che si creano in una batteria durante i cicli di carica e scarica a causa dell’interfase che si forma tra elettrolita ed elettrodi. Sono strutture che spesso comportano il rischio di cortocircuito o incendio.
C’è da integrarla nelle linee di produzione e molti scienziati nel mondo stanno affrontando lo stesso problema con approcci diversi, ma questo sembra uno dei più promettenti.
Il 33enne Sean Hunt ha fondato Solugen, un’azienda con cui – attraverso l’impiego di enzimi e catalizzatori metallici come palladio e platino – utilizza lo zucchero come materia prima per la produzione di sostanze chimiche a uso casalingo o industriale.
Tagliando notevolmente il peso in termini di impatto ambientale. La sede texana – a sua volta alimentata al 100% da energia rinnovabile – può produrre oltre 10mila tonnellate all’anno di sostanze per il trattamento delle acque, l’agricoltura e pulizie industriali, eliminando l’equivalente di 30mila tonnellate di CO2.
Magi Richani prende invece di petto la produzione lattiero-casearia, che pure ha un suo importante costo ambientale. Come molte aziende esplose nell’ultimo decennio – basti pensare alla celebre Impossible Foods di Patrick Brown – anche quella della 33enne punta a eliminare i bovini da latte e produrre latticini a partire da proteine vegetali.
A ciò che c’è in circolazione, spiega la giovane inventrice, manca infatti la caseina, che è la fosfoproteina che si trova principalmente nel latte fresco e ne costituisce la prima fonte di proteine per abbondanza. E dà ai prodotti caseari la loro cremosità. Con la sua Nobell Foods Richani intende ricavarla da semi di soia geneticamente modificati. I primi prodotti dovrebbero sbarcare sul mercato il prossimo anno.
Cuberg, fondata dal 33enne Richard Wang e acquistata lo scorso anno dalla svedese Northvolt, affronta invece – e di nuovo, segno di quanto sia al centro della transizione ecologica a cui siamo chiamati in questi anni – il problema dell’autonomia delle batterie per i veicoli elettrici.
Di tutti i tipi, non solo quelli su quattro ruote ma anche destinate ad alimentare i motori di aerei, imbarcazioni e mezzi pesanti, che hanno bisogno di potenze superiori. Grazie alle sue nuove batterie litio-metallo il prossimo anno farà decollare il primo volo equipaggiato con quel tipo di accumulatori e un’autonomia superiore a quanto visto finora.
Infine Rui Wang, della Westlake University di Hangzhou, nello Zhejiang, in Cina, lavora invece sull’impiego della perovskite – un minerale costituito da titanato di calcio – per sostituire almeno in parte il costoso silicio all’interno delle celle solari dei pannelli fotovoltaici. I costi di produzione potrebbero così essere decisamente abbattuti grazie all’abbondanza di questo materiale e alla più semplice fabbricazione dei dispositivi.
Alcune aziende dovrebbero lanciare i primi prodotti già quest’anno. Ma ci sono dei problemi in termini di stabilità di questo minerale dalle prodigiose qualità optoelettroniche: Wang ha scoperto che aggiungendo caffeina e derivati alle celle si può intervenire sul punto. E aumentare la stabilità della preovskite da alcune ore “fino a cinque anni”, aumentando la resa energetica. La sfida sarà produrre delle celle stabili per almeno un decennio.
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[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2022-07-26 05:00:39 ,
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[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2022-07-26 05:00:39 ,
Il post dal titolo: I 7 innovatori under 35 che combattono il cambiamento climatico scelti dal Mit scitto da [email protected] (Redazione di Green and Blue) il 2022-07-26 05:00:39 , è apparso sul quotidiano online Repubblica.it > Green and blue