Roma. A parte l’ironia provocata da un titolo che mescola termini inglesi latini ed inglesi: “Indicazioni strategiche ad interim per preparedness e readiness ai fini della mitigazione delle infezioni da Sar-Cov-2 in ambito scolastico (a.s 2022-2023)”, per i presidi italiani non c’è nulla di nuovo nelle linee guida per il rientro a scuola a settembre dei ragazzi in sicurezza.
“Poteva essere una cosa molto più semplice e lineare – fa notare la presidente dell’Andis Paola Bartoletto – hanno forse voluto recuperare dei termini dall’Oms, chissà!” Linee guida definite dal presidente dell’Associazione Nazionale Presidi di Roma Mario Rusconi “molto generiche” e che “non offrono spesso indicazioni percorribili”. Se fra circa un mese la situazione pandemica non peggiorerà, solo il personale scolastico e gli alunni “a rischio” dovranno indossare la mascherina.
E Rusconi pone polemicamente una domanda: “ma chi individua questa caratteristica di rischio?”. In caso di ripresa del virus le linee guida raccomandano il distanziamento di un metro tra gli studenti in classe. Ed è sempre il presidente di Anp-Roma ad evidenziare che “dopo quasi tre anni di epidemia ancora non ci si rende conto che parecchi studenti sono stati obbligati alla didattica a distanza perché molto aule non permettevano il distanziamento. La situazione in gran parte è rimasta immutata”.
Secondo Rusconi è stato fatto molto poco dagli enti locali, proprietari degli edifici scolastici, per individuare nuovi spazi adeguati o adattare con idonei impianti di aerazione le strutture esistenti. Così come niente è stato fatto, lamentano i presidi, per il trasporto pubblico per agevolare gli studenti.
E’ il presidente nazionale dell’ Anp Antonello Giannell a sintetizzare la questione: “Quella che poteva essere la novità della ventilazione forzata, di fatto, non è stata realizzata perché sarebbero servite ingentissime risorse economiche. Quindi queste linee guida raccomandano ciò che già sappiamo”. Sull’aerazione nelle aule, per Bartoletto dell’Andis “ci potrebbero essere altre soluzioni oltre le finestre aperte. Non è che si può fare tutto in un mese e mezzo, ma se mai si comincia. La tecnologia ci fornisce tante possibilità, ma ci sono dei costi e bisogna darli questi denari”.
Anche per Attilio Fratta, presidente nazionale di Dirigentiscuola le linee guida “non dicono niente di nuovo. Abbiamo le migliori leggi e le peggiori scuole. Si è fatto pochissimo e tra il dire e il fare solo tante chiacchiere”. Un aspetto positivo, però, lo evidenzia Bartoletto, “sicuramente nelle linee guida non si parla di tracciamento e questo è un grosso sollievo” la quale lamenta: “Mancano ancora le linee guida per i più piccoli, non si sa nulla per i bambini sotto i 6 anni. Speriamo arrivino presto”.
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2022-08-06 16:00:22 ,