La scorsa punta di Il Signore degli Anelli – Gli anelli del potere metteva in evidenza inquietanti carenze strutturali, riconducibili alla writer’s room e all’incapacità degli sceneggiatori di fornire una struttura narrativa solida e bilanciata, dialoghi convincenti e personaggi di spessore. La sesta puntata, Udûn per certi versi si sottrae allo stesso giudizio perché finalmente entra nel cuore dell’azione con un’articolata serie di sequenze di battaglia che movimentano e scuotono la serie fantasy di Prime Video. Un aumento di ritmo accompagnato dall’unione di due linee narrative: quella degli umani della Torre capitanati da Brownyn e Arondir e quella dell’esercito di Numenor guidato da Galadriel e Halbrand. Vengono sacrificate le storie della coppia formata da Elrond e Durin e quella della migrazione dei pelopiedi accompagnati dallo Straniero.
La puntata segue il battaglione di orchi e di umani asservitisi a Adar mentre marciano su Ostirith, la torre elfica dove Bronwyn, Arondir e gli altri membri del villaggio si sono rifugiati. La battaglia promette di essere breve e fatale per gli umani, ma la torre è abbandonata, o meglio, è diventata una trappola mortale ai danni dei mostri. La vittoria è di breve durata: ritiratisi in un villaggio nel quale Bronwyn ha fatto allestire una linea di difesa, lei, Arondir e lo sparuto gruppetto di umani sembra prevalere sugli orchi, quando invece sono vittime, a loro volta, di un inganno. Che i primi prevalgano sui secondi è implausibile, considerata la ferocia e l’abilità dei soldati di Adar rispetto ai miti paesani, ma ha una sua giustificazione. Bronwyn che si trasforma in gagliarda Xena principessa guerriera si giustifica solo se in seguito scopriremo un suo passato da supercombattente, mentre l’inettitudine di Arondir nel corpo a corpo (in fondo, è un arciere) appare solo come una scusa per esasperar ulteriormente le qualità supereroiche dell’amata.
Leggi tutto su www.wired.it
di Lorenza Negri www.wired.it 2022-09-30 14:54:01 ,