Il tramonto di un colosso: l’ultimo volo dell’Ariane V

Il tramonto di un colosso: l’ultimo volo dell’Ariane V


Dopo oltre 25 anni di lanci spaziali, il vettore più importante dello spazio europeo è definitivamente pensionato. Alla mezzanotte del 5 luglio, dallo spazioporto di Kurou in Guiana Francese, è partito un Ariane V con a bordo due satelliti di telecomunicazioni: il Heinrich-Hertz-Satellite tedesco e il SYRACUSE 4B francese, per un totale di 7680 kg di payload.

La missione era denominata VA261, il 117esimo lancio di Ariane V e anche l’ultimo. Questo vettore, lanciato per la prima volta nel 1996, ha costruito gran parte dello spazio europeo degli ultimi anni, grazie alla sua alta affidabilità e alle prestazioni di qualità.

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Ne è stato un esempio emblematico il lancio del telescopio spaziale James Webb per la NASA, che è stato anche il lancio più importante della storia quasi trentennale di questo vettore. La precisione con cui Ariane V ha immesso James Webb nella giusta orbita il giorno di Natale del 2021 ha permesso a questo telescopio di risparmiare il suo propellente e prolungare la sua vita operativa potenziale. Negli anni Ariane V ha lanciato diversi carichi importanti, di cui il James Webb appunto, è stata la ciliegina sulla torta.

Il carico della missione VA261

L’ultima missione dell’Ariane V è servita per portare in orbita geostazionaria il satellite H2SAT dell’Agenzia Spaziale Tedesca, e il SYRACUSE 4B per il French Defence Procurement Agency (DGA). Il primo è un satellite di test per nuove tecnologie di telecomunicazione dall’orbita geostazionaria, per questo è stato intitolato al fisico tedesco Heinrich Hertz, che nel 19esimo secolo ha posto le basi per diversi aspetti critici per la comprensione dell’elettromagnetismo.

Il satellite sarà usato da università, aziende e centri di ricerca per testate nuove forme di comunicazione e trasmissioni dati dall’orbita GEO, come il collegamento diretto con dispositivi mobili.

Il SYRACUSE 4B invece, è il secondo di una coppia di satelliti per telecomunicazioni militari, che va a sostituire la coppia SYRACUSE 3 (A e B) lanciati nel 2005 e 2006. Questo nuovo satellite permetterà telecomunicazioni militari, come il collegamento per droni e convogli militari in situazioni critiche.

Una storia importante

Il primo lancio di Ariane V rimarrà per sempre nella storia come uno dei più costosi errori software mai commessi, dato che fu infatti un fallimento. Dopo circa 40 secondi dalla partenza il vettore venne fatto esplodere, dato che aveva perso il suo controllo di assetto proprio per un problema software. Venne perso un carico di quattro satelliti del valore di circa 300 milioni di Euro.

Da allora questo razzo si è dimostrato uno dei più affidabili sul mercato, con 112 successi su 117 voli, equivalenti ad una percentuale del 95.7%. Una percentuale valutata soprattutto sulla sua lunga storia, che ha portato il vettore a fallire principalmente nei suoi anni iniziali.

Proprio per queste ragioni (oltre che per motivi di esclusività, essendo l’unico vettore pesante europeo), Ariane V è stato scelto per il lancio di alcune delle missioni più importanti del vecchio continente. La prima è stata sicuramente la missione Rosetta, lanciata nel 2004 verso la cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko. Un altro carico importante è stata la capsula cargo ATV, lanciata con Ariane V per cinque volte verso la ISS, per trasportare rifornimenti ed esperimenti. L’ATV è stata una delle capsule cargo più grandi mai lanciate verso la Stazione e da essa è derivato anche il modulo di servizio ESM della capsula Orion.

Ariane V ha anche lanciato diversi satelliti della costellazione Galileo, oltre che i telescopi spaziali XMM-Newton, il telescopio Herschel e il telescopio Plank. Uno degli ultimi carichi importanti è stata la sonda JUICE, la più complessa e importante missione scientifica mai lanciata finora verso le lune di Giove. 

Uno spaccato di un ATV all’interno dell’Ariane V.

E adesso?

Il pensionamento dell’Ariane V arriva forse nel momento peggiore possibile per lo spazio europeo. Nel 2023 sono stati eseguiti solamente due lanci da enti o aziende europee, entrambi lanci dell’Ariane V. Per paragone, l’India ne ha lanciati 4, la Russia 10, gli USA 54, la Cina 27.

Il sucessore di Ariane V, l’Ariane 6, promette di essere un degno erede del suo predecessore, almeno sulla carta. Arianespace e l’ESA, come tutti i partner del progetto, hanno infatti lavorato proprio sui punti di forza del vettore: l’affidabilità, il grande volume di carico, e la massa da immettere in orbita. L’architettura rimarrà simile, con un motore Vulcain 2 a spingere il primo stadio e due (o quattro) booster a propellente solido. La versione con quattro booster dell’Ariane V non è invece mai stata realizzata. Il problema principale del prossimo vettore pesante europeo rimane però il ritardo. Attualmente il primo volo è previsto per la prima metà del 2024. 

Questo lascia tutta l’Europa, che sta affrontando anche problemi dovuti alla perdita delle collaborazioni con la Russia e ai problemi tecnici del Vega-C, senza vettori orbitali almeno fino all’inizio del 2024.



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di
www.astrospace.it
2023-07-07 07:47:36 ,

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