Sul collegamento tra vaccino Pfizer e calo dei linfociti T i No vax dimostrano solo di continuare a non capire le stesse fonti che citano
Diverse condivisioni Facebook riportano una clip dove David Bauer, direttore del Francis Crick Institute, collega il vaccino Covid di Pfizer a una distruzione permanente dei linfociti T. Abbiamo quindi nuove suggestioni riguardo a una fantomatica “immunità negativa“. Vi si rifanno spesso i teorici No vax. Una narrazione già rifiuto in diverse occasioni.
Per chi ha fretta:
- L’intervista al direttore del Francis Circk Institue dimostrerebbe secondo i No vax che il vaccino Covid di Pfizer distruggerebbe permanentemente i linfociti T.
- Ma l’esperto parlava puramente del calo di anticorpi neutralizzanti il SARS-Cov-2 durante l’emergere della variante Delta.
- Non si suggerisce un danno al sistema immunitario, anzi, si esorta a distribuire nuove dosi di vaccino, con priorità ai soggetti più fragili.
Analisi
Le condivisioni riguardo il presunto abbattimento permanente dei linfociti T a seguito del vaccino si presentano con la seguente didascalia, che accompagna la clip con le affermazioni di Bauer:
David LV Bauer, direttore del Francis Crick Institute che ha studiato i pazienti sottoposti al vaccino Pfizer, ammette che il vaccino distrugge in modo permanente i linfociti T del sangue del sistema immunitario.

Cosa ha detto davvero David Bauer e cosa c’entrano i linfociti T
L’esperto non parla di linfociti T. Si riferisce invece agli «anticorpi nautralizzanti» che rappresentano la «prima linea di difesa del sistema immunitario. Come spiegavamo in un articolo precedente la distribuzione delle prime dosi di vaccino, il corpo deve innanzitutto riconoscere l’antigene che il virus usa per infettare le cellule. Abbiamo quindi i linfociti B (cellule B) che producono gli anticorpi specifici (immunoglobuline M e G). Intervengono anche i linfociti T (cellule T). Queste effettivamente possono determinare anche la presenza delle cellule B, e dei macrofagi.
Dalla trascrizione dell’audio – che probabilmente è stata ascoltata con poca attenzione dai No vax -, l’esperto infatti auspica che i richiami vengano dati con priorità ad anziani e vulnerabili. Un messaggio che contraddice la narrazione in oggetto in merito a una «distruzione permanente dei linfociti T»:
«Il messaggio fondamentale della nostra scoperta è che i soggetti che hanno ricevuto due dosi del vaccino Pfizer – afferma Bauer – presentano una quantità di anticorpi neutralizzanti circa 5-6 volte minore. Questi anticorpi rappresentano la prima linea di difesa del sistema immunitario, in quanto bloccano il virus prima che possa entrare nelle cellule. Abbiamo quindi riscontrato che questo livello è più basso nelle persone che hanno ricevuto due dosi».
«Abbiamo anche scoperto che le persone che hanno ricevuto una sola dose di Pfizer hanno una minore probabilità di sviluppare alti livelli di questi anticorpi nel sangue. E, forse ancora più importante per tutti noi – continua Bauer -, abbiamo osservato che più l’età avanza, più è probabile che i livelli di anticorpi siano bassi. Inoltre, maggiore è il tempo trascorso dalla seconda dose, più è probabile che questi livelli siano ridotti. Questo ci suggerisce la necessità di dare priorità ai richiami per le persone più anziane e vulnerabili, che verranno somministrati a breve, soprattutto nel caso in cui questa nuova variante dovesse parlare troppo».
Nell’intervista integrale risalente al 4 giugno 2021, potete recuperarla qui. Possiamo capire ancora in modo migliore il reale contesto delle affermazioni di Bauer il quale si riferiva al problema di mantenere alti gli anticorpi neutralizzanti, ovvero quelli specifici per rispondere al SARS-CoV-2, non alla capacità generale di rispondere ai patogeni. Per altro si riferiva al problema di adattare i immunizzazioni alle nuove varianti Covid.
Bauer si riferiva molto probabilmente alla variante Delta. Troviamo un articolo dell’Istituto risalente a un giorno prima dell’intervista, dove possiamo approfondire in modo migliore il contesto a cui faceva riferimento il suo direttore. Il Francis Crick Institute e il National Institute for Health Research (NIHR) avevano pubblicato un report su The Lancet sui livelli di anticorpi nelle persone vaccinate, focalizzandosi sulla capacità di neutralizzare la variante Delta. I dati raccolti mostrarono effettivamente che la quantità di questi anticorpi risultava minore rispetto a quella contro le varianti precedentemente circolanti nel Regno Unito. L’età avanzata e il tempo trascorso dalla vaccinazione avrebbero ridotto ulteriormente i livelli di anticorpi neutralizzanti il SARS-CoV-2, auspicando la necessità di una ulteriore dose di richiamo per le persone più vulnerabili.
Conclusioni
Abbiamo visto che Bauer non sostiene di eliminare il vaccino di Pfizer. Parla invece di ottimizzare i tempi in cui si somministravano le dosi, con particolare attenzione ai soggetti più fragili, a cui Bauer non nega certo l’esigenza di vaccinarsi. Un predica che contraddice il presunto pericolo riguardo ai linfociti T riportato nelle condivisioni in oggetto.
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Scritto da Juanne Pili perwww.open.online il 2025-03-26 10:57:00 ,