Il Virunga piange Ndakasi, la gorilla di montagna star dei selfie

Il Virunga piange Ndakasi, la gorilla di montagna star dei selfie

Il Virunga piange Ndakasi, la gorilla di montagna star dei selfie


Addio, Ndakasi. Il parco dei Virunga, nell’Est della Repubblica democratica del Congo, piange la sua gorilla di montagna, scomparsa dopo una lunga malattia, tra le braccia di Andrè Bauma, il custode che l’ha curata e amata per oltre 10 anni.

Diventata famosa per un selfie scattato proprio da Bauma nell’agosto del 2019 dove posava in maniera naturale alle sue spalle insieme a Ndeze, un altro esemplare della sua specie, Ndakasi viveva nei Virunga da quando, ad appena due mesi, era stata ritrovata aggrappata al corpo senza vita della madre, uccisa poche ore prima da un gruppo di miliziani. Dopo un periodo di riabilitazione in un centro di soccorso a Goma, era stata trasferita al Centro Senkwekwe, l’orfanotrofio per gorilla del parco, dove per 11 anni insieme a Ndeze ha ricevuto le attenzioni e le cure dei custodi Patrick Sadiki Karabaranga e Bauma per l’appunto, tra le cui braccia si è spenta il 26 settembre, dopo un rapido peggioramento delle sue condizioni, come scrive lo stesso parco in una nota pubblicata solo il 5 ottobre.

Coi suoi elefanti, ippopotami e scimpanzé il parco dei Virunga è unico per la sua biodiversità, ma è soprattutto un vero e proprio santuario per i gorilla di montagna: nei suoi 7800 chilometri quadrati risiedono 350 dei 1063 esemplari della regione compresa tra Ruanda, Uganda e Repubblica democratica del Congo. Questa riserva naturale è la più antica dell’Africa: è stata inaugurata nel 1925 ed è patrimonio Unesco dal ’79. 

Dal ’94 però è stato dichiarato in pericolo: il parco si trova infatti nella provincia del Nord Kivu, una regione storicamente instabile al confine col Ruanda, dove tra il 1998 e il 2003 è stata combattuta la seconda guerra del Congo, uno dei conflitti più sanguinosi dopo la Seconda guerra mondiale. Ed è proprio in questa zona che il 22 febbraio 2021 hanno perso la vita in un attentato a un convoglio Onu l’ambasciatore italiano Luca Attanasio e il carabiniere della sua scorta Vittorio Iacovacci.

Tra le montagne del Virunga si nascondono infatti numerosi gruppi armati, che si contendono il controllo delle risorse naturali e minerarie dell’area. Secondo un bilancio diffuso dalle stesse autorità del parco, negli ultimi 25 anni questi miliziani, in particolari i Mayi Mayi, hanno ucciso almeno 200 ranger. Un bilancio pesantissimo che ha reso il Virunga l’area naturale protetta che ha pagato tributo di sangue più alto al mondo per la sua tutela.



Source link
[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2021-10-06 16:26:56 ,
www.repubblica.it

Previous Salvini-Draghi, la riforma del fisco mette davvero a rischio il governo?

Leave Your Comment