Le narrazioni non spiegano che vennero ritirati solo alcuni lotti prodotti dalla Cutter perché non vennero rispettate le specifiche
L’epidemiologo Nicholas Hulscher cita nel suo blog uno studio apparso sulla rivista open access International Journal of Risk & Safety in Medicine. Secondo il medico dimostrerebbe che i immunizzazioni Covid dovrebbero essere ritirati dal mercato, in quanto ne sarebbero stati ritirati altri in passato associati a un numero di decessi nettamente minore, come il Cutter Polio del 1955. Tabloid come The People’s Voice riportano la narrazione. Quindi si diffonde nei Social network, fino a raggiungere le condivisioni Facebook. Vediamo di cosa si tratta.
Per chi ha fretta:
- Secondo uno studio esaltato dai No vax i immunizzazioni Covid andrebbero ritirati dal mercato.
- I ricercatori si basano su segnalazioni di eventi avversi non verificate.
- Si fanno anche confronti improbabili con altri immunizzazioni ritirati in passato, come il Cutter Polio nel 1955.
- Le narrazioni non spiegano che vennero ritirati solo alcuni lotti prodotti dalla Cutter perché non vennero rispettate le specifiche.
- I rari eventi avversi associati ai immunizzazioni Covid non sono paragonabili ai danni fatti dalla negligenza di una singola casa farmaceutica in un’epoca in cui si facevano meno controlli.
Analisi
Le condivisioni che denunciano come i immunizzazioni Covid dovrebbero essere ritirati dal mercato si presentano con la seguente didascalia:
I immunizzazioni mRNA per il COVID-19 devono essere ritirati immediatamente dal mercato, sostiene il principale epidemiologo Nicholas Hulscher, sottolineando che i immunizzazioni del passato, come il vaccino Cutter Polio del 1955, sono stati rapidamente ritirati dopo un numero di decessi molto minore.
I immunizzazioni Covid dovrebbero essere ritirati dal mercato?
Lo studio citato dimostra davvero che in passato sarebbero stati ritirati immunizzazioni molto meno “mortali”, tanto da giustificare un ritiro dal mercato dei immunizzazioni Covid? Non proprio. Innanzitutto dobbiamo segnalare che Hulscher lavora come epidemiologo presso la fondazione di Peter McCullough, noto per le sue attività contro i immunizzazioni rivelatesi infondate, e per il suo potenziale conflitto di interesse, visto che promuove un «protocollo detox» ai vaccinati Covid.
A parte il potenziale bias di Hulscher, vediamo di che studio stiamo parlando. Si tratta di un articolo che analizza delle pubblicazioni relative al ritiro dal mercato di farmaci per via dell’emergere di eventi avversi. I ricercatori prendono in esame diversi casi storici. Fanno quindi dei parallelismi coi immunizzazioni a mRNA. Congetturano infine una presunta «distorsione dei dati» nelle sperimentazioni cliniche; la lentezza delle azioni regolatorie; e la scarsa trasparenza delle aziende farmaceutiche. Gli autori concludono enfatizzando la necessità di accedere ai dati grezzi delle sperimentazioni. Criticano inoltre l’imposizione dei immunizzazioni obbligatori, in particolare per i giovani sani, alla luce dei dati sulla presunta mortalità in eccesso che si sarebbe osservata in diversi Paesi.
Ma quali sarebbero le fonti dei dati? Gli autori ringraziano per il supporto statistico il sito Web Vaersanalysis.info e si fa riferimento ai dati della farmacovigilanza prevenienti dal VAERS. Parliamo quindi di un ente che raccoglie le segnalazioni spontanee di qualsiasi evento avverso si presenti dopo l’inoculazione di determinati immunizzazioni, senza mai verificarne la causalità. Trovate maggiori approfondimenti sulle ragioni per cui gli studi di questo tipo basati sul Vaers non sono attendibili qui, qui e qui.
Dobbiamo inoltre far notare che il sito Vaers Analysis non è riconosciuto dal Vaers, come si evince leggendo la descrizione del “misterioso” autore:
«Sono solo un cittadino preoccupato che segnala dati pubblici spesso trascurati riguardanti eventi avversi correlati ai nuovi immunizzazioni anti-Covid-19. Lavoro con i dati per vivere e lavoro nel campo della tecnologia da oltre due decenni. Fatto ironico su di me: ho trascorso la maggior parte di un decennio a creare siti web per le grandi aziende farmaceutiche. Probabilmente non c’è una sola grande azienda farmaceutica per cui non abbia creato un sito web».
Alcuni chiarimenti sul vaccino anti-polio della Cutter
Ad ogni modo, sostenere che esistano dati in merito a gravi eventi avversi collegati ai immunizzazioni Covid, con una rilevanza maggiore di quelli che si contarono per il vaccino anti-Polio della Cutter, è totalmente campato per aria. Per rendercene conto ci basta approfondire un minimo di cosa si sta parlano.
Il ritiro del «Cutter Polio vaccine» è stato «uno dei peggiori disastri biologici nella storia americana». Riguarda un incidente dovuto al fatto che negli anni ’50 non c’erano i controlli attuali sui lotti dei immunizzazioni. Quando vene autorizzato il vaccino di Jonas Salk fu necessario il coinvolgimento di diverse case farmaceutiche per la sua produzione di massa. Tra queste c’era anche la Cutter. Il tutto restava sotto la supervisione del National Institute of Health (NIH). Ed è proprio a questo ente che presto cominciarono ad arrivare le prime segnalazioni di bambini paralizzati dopo l’immunizzazione. Tutti i casi erano riconducibili unicamente ad alcuni lotti prodotti dai Cutter Laboratories.
Le vaccinazioni vennero immediatamente sospese in tutto il Paese. Venne condotta una inchiesta dove si scoprì che la casa farmaceutica non aveva seguito correttamente la procedura di inattivazione del virus in tutti i lotti. Il risultato fu un disastro sanitario di proporzioni enormi: 51 casi di poliomielite con paralisi permanente e 5 morti tra i bambini vaccinati; più altri 113 casi di paralisi e 5 morti tra i familiari contagiati.
All’epoca nonostante l’incidente della Cutter, la fiducia nella scienza e nelle vaccinazioni rimase alta. Non di meno, alcuni genitori – comprensibilmente spaventati dal rischio di paralisi -, si rifiutarono di vaccinare i loro figli. Così l’epidemia del 1955 causò ancora 29 mila casi e mille morti. Tra il 1955 e il 1962, vennero distribuite 400 milioni di dosi sicure del vaccino Salk, e l’incidenza della Poliomielite crollò drasticamente.
La vicenda del vaccino Cutter ci ricorda l’importanza di rigorosi controlli di qualità nella produzione di farmaci e immunizzazioni. Per ulteriori approfondimenti consigliamo il video pubblicato recentemente su YouTube dal professor Dario Bressanini:
Conclusioni
Abbiamo visto che i paragoni tra i rari eventi avversi associati ai immunizzazioni Covid e le ragioni per cui in passato vennero ritirati certi lotti di vaccino (come quelli anti-Polio prodotti dalla Cutter nel 1955), non hanno alcun senso. Lo studio citato come fonte per altro si basa su dati non verificati e sulle presunte analisi di una fonte terza, non riconosciuta dagli enti competenti.
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Scritto da Juanne Pili perwww.open.online il 2025-01-13 11:39:00 ,