Si può essere sciatori eco-compatibili? Nessuno sport sembrerebbe più a contatto con la Natura come lo sci. Eppure, il suo impatto sull’ecosistema è innegabile. La costruzione degli impianti di risalita e l’uso della neve artificiale per mantenere perfette le piste, hanno infatti un costo ambientale.
Secondo Mountain Wilderness, un’organizzazione internazionale impegnata nella tutela delle montagne mondiali, per coprire di neve artificiale un ettaro di pista per una stagione sciistica occorrono 4 mila metri cubi d’acqua: un ettaro di grano ne richiede 1700. La neve sparata sulle Alpi consumerebbe la quantità d’acqua utilizzata in un anno da 1 milione e mezzo di persone. Numeri che non lasciano spazio a dubbi ed è per questo che alcune tra le località sciistiche più frequentate delle nostre Alpi, stanno cercando soluzioni per tutelare l’ambiente, combattere il cambiamento climatico e rispettare lo sviluppo economico delle comunità locali. Comunità che da decenni hanno puntato sugli sport invernali e su questo hanno costruito il proprio sviluppo. Tornare indietro è complicato e il dibattito è acceso.
Come messo nero su bianco anche nel Manifesto della montagna, se il ruolo dello sci e degli impianti di risalita nell’economia di alcuni territori in alta quota è essenziale, “la sostenibilità è una responsabilità di chi opera in montagna e va chiaramente intesa dal punto di vista tridimensionale: sostenibilità ambientale, sociale ed economica“. E sono proprio questi luoghi che hanno legato il loro destino alla possibilità di fare impresa in montagna che stanno facendo gli sforzi maggiori.
Da questo punto di vista in Alto Adige, i comprensori sciistici hanno cominciato da anni un percorso per portare quello che è lo sport più popolare per la regione, lo sci, verso un’attività più eco-compatibile. Amministratori pubblici e enti privati hanno cominciato dall’energia. Ed ora gli impianti di risalita alimentati da energia proveniente da fonte rinnovabile, sono il 98%.
Tra le mete altoatesine più sostenibili e premiate c’è il comprensorio della Val Senales con il suo ghiacciaio, che già 12 anni fa si è aggiudicata il premio Pro natura sky Award e il riconoscimento di ”Regione sciistica ecologica”. Altro esempio è Plan, in Val Passiria, dove le auto si lasciano all’ingresso del paese e le piste da sci si raggiungono con due citybus completamente elettrici. Stefan Hütter, è direttore marketing dell’Alpin Arena Senales con sede a Maso Corto (il paese principale della valle) e racconta come sono riusciti a tenere aperti gli impianti sul ghiacciaio già da settembre. Non a caso la mitica Leo Gurschler, non solo è la pista di allenamento in alta quota famosa anche per le gare a livello mondiale, ma è anche una delle mete europee per lo sci estivo.
“Qui abbiamo puntato molto sullo sci, ma ci sentiamo responsabili di questa scelta. Spieghiamo a tutti, residenti e turisti, che dobbiamo rispettare ciò che dicono gli scienziati prima di tutto e ciò che ci dice la montagna. Premetto infatti che il Ghiacciaio Senales viene costantemente monitorato dai ricercatori dell’Università di Innsbruck e dall’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima di Bolzano e che ogni decisione viene presa insieme a loro – spiega Hütter – la nostra strategia è composta da varie operazioni: l’uso di energie rinnovabili in alta quota, idroelettrico soprattutto e delle tecnologia; la copertura del ghiacciaio durante i mesi più caldi; l’accumulo di neve e l’uso strettamente controllato della neve artificiale“. Al momento, il sistema (che comunque ha ricevuto qualche critica) sembra tenere tutti d’accordo: operatori economici, amministratori locali, atleti e turisti.
Quei tre anni senza sci estivo
Qualche anno fa il ghiacciaio rimase chiuso per tre anni durante la stagione dello sci estivo proprio a causa della riduzione di neve dovuta all’aumento delle temperature sulle Alpi. Sul ghiacciaio, arrivato ai minimi termini, sono stati chiusi gli impianti, poi riaperti nel 2016. “Ora in Val Senales gli sciatori tornano già dalla terza settimana di settembre”, ha spiegato Stefan Hütter “durante l’estate il ghiacciaio viene protetto dal sole con una copertura, mentre in primavera accumuliamo depositi per circa 200 mila metri cubi di neve da utilizzare nella preparazione delle piste. Per quanto riguarda poi la neve artificiale, rigorosamente utilizzata sotto controllo scientifico, l’acqua messa nel sistema per produrla, al termine della stagione, viene immessa nuovamente nel ciclo naturale”.
Proprio al tema dell’acqua, risorsa fondamentale per la vita delle montagne, è dedicata un’installazione permanente dell’artista danese Olafur Eliasson, Our Glacial Perspectives, opera articolata su un sentiero che corre sulla cresta del monte Grawand, per 410 metri, e che domina il ghiacciaio Hochjochferner al confine tra Italia e Austria. Il concetto della scultura è di essere un dispositivo astromico in vetro e acciaio che invita a riflettere sul tema ambientale. L’installazione è stata infatti commissionata dalla Talking Water Society una fondazione che si concentra sulla risorsa più importante sul pianeta Terra.
“Iceman – The Legend of Otzi”, l’uomo del Similaun sul grande schermo
Un mondo di ghiaccio da salvare
In questo mondo di ghiaccio, è stata trovata dopo 53 secoli Ötzi, la mummia di Similaun restituito proprio dallo sciogliersi della neve. La funivia da Maso Corto sale di 1.000 metri e porta alla stazione di Grawand . Da qui si cammina verso la piattaforma a 3251 metri, dalla quale è possibile vedere il punto esatto che ha dato riparo a Ötzi vissuto nel neolitico e deceduto su un sentiero che univa ciò che oggi è la Otzertal, nei pressi di Innsbruck, e le Alpi Venoste. Un camminamento che veniva usato per le prime transumanze, dall’attuale Maso Corto a Vent in Austria. Una storia piena di fascino, quella della transumanza, che oggi, ha ricevuto lo status di Patrimonio Immateriale dell’Umanità da parte dell’Unesco.
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[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2023-01-05 13:50:06 ,
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Il post dal titolo: In Val Senales teli sul ghiacciaio e rinnovabili per salvare piste da sci e ambiente scitto da [email protected] (Redazione di Green and Blue) il 2023-01-05 13:50:06 , è apparso sul quotidiano online Repubblica.it > Green and blue