Attacco hacker ai danni del più grande archivio digitale del mondo. Nel momento in cui scriviamo, l’home page di Internet Archive non è raggiungibile e sul web sono comparsi indizi che confermano l’ipotesi di una violazione del database che contiene le informazioni personali degli utenti registrati al portale.
Il furto, stando a quanto si legge sui social, potrebbe coinvolgere 31 milioni di utenti che utilizzano i servizi dell’organizzazione non profit per accedere gratuitamente alla sua gigantesca collezione di libri, video e documenti.
Cos’è Internet Archive
Il sito archive.org fa parte di un progetto non commerciale che mette a disposizione una biblioteca digitale contenente qualsiasi genere di libro e carta. L’obiettivo della fondazione, creata da Brewster Kahle nel 1996 con sede a San Francisco, è quello di preservare tutti quei contenuti che rischierebbero di “scomparire”. I suoi archivi comprendono milioni di libri digitalizzati, video e file multimediali liberi da copyright.
Tra i progetti ospitati da Internet Archive c’è anche Wayback Machine, un sistema avviato nel 2001 che “fotografa” periodicamente tutte le pagine web accessibili in rete mettendo a disposizione uno “storico” che può essere consultato liberamente da chiunque. Recentemente, questo servizio è stato potenziato attraverso una partnership con Google. Solo poche settimane fa, la fondazione ha perso un’importante causa legata alla violazione del copyright.
Cosa sappiamo dell’attacco
Internet Archive, a partire da ieri, è stato vittima di un attacco DDoS (Distibuted Denial of Services), piuttosto un sovraccarico di traffico provocato dalla connessione simultanea di una rete di bot. Alcune delle pagine, come il citato Wayback Machine, sono infatti disponibili in maniera intermittente. Il DDoS sarebbe confermato da uno dei collaboratori del sito, che ha segnalato l’attacco su Mastodon.