Israele e Hamas, quali sono i crimini di guerra di cui sono accusati

Israele e Hamas, quali sono i crimini di guerra di cui sono accusati

Israele e Hamas, quali sono i crimini di guerra di cui sono accusati


In particolare, oltre alle azioni militari indiscriminate, Nazioni Unite, Croce rossa e la Corte penale internazionale hanno sottolineato come il completo assedio di Israele su Gaza, con il taglio delle forniture elettriche e idriche e il blocco degli aiuti umanitari, non sono azioni compatibili con il diritto internazionale umanitario e costituiscono un crimine di guerra.

Altre organizzazioni indipendenti, come il Center for constitutional rights, sono andate oltre al crimine di punizione collettiva, accusando Israele di voler compiere un genocidio dei palestinesi. Tuttavia, il crimine di genocidio è molto più difficile da provare sotto il diritto internazionale umanitario del crimine di punizione collettiva, quindi è un’accusa ancora non sostenuta da prove evidenti.

A queste accuse se ne aggiungono altre che derivano dagli anni precedenti l’escalation del 7 ottobre 2023. Per esempio, Israele è accusato di violazioni dei diritti umani per gli insediamenti illegali nei territori palestinesi occupati dal 1967 e gli stessi insediamenti sono considerati come crimine di guerra in base all’articolo 49 comma 6 della quarta Convenzione di Ginevra, ratificata da Israele, che sancisce come “la potenza occupante non potrà procedere alla deportazione o al trasferimento di una parte della sua cittadinanza civile nel territorio da essa occupato”. In questi territori, a oggi, vivono 750 mila coloni israeliani. Infine, sempre nel contesto degli insediamenti, Israele è anche accusato di apartheid nei confronti dei palestinesi.

Chi può intervenire e perché

L’organo incaricato di riportare l’ordine in queste aberrazioni, riconosciuto da 123 paesi, è la Corte penale internazionale, il tribunale permanente con giurisdizione sui crimini di guerra e su quelli contro l’umanità, con sede all’Aia, nei Paesi Bassi. La Palestina è entrata a farne parte come stato membro della Corte nel 2015, riconoscendosi soggetta alla sua autorità. Al contrario, anche in questo caso, Israele sostiene di non essere sottoposto all’autorità della Corte, perché non ha ratificato lo statuto di Roma che l’ha istituita.

Oltre a Israele, nemmeno gli Stati Uniti o la Russia hanno ratificato lo statuto della Corte e, nel 2015, Washington aveva affermato di essere contrario a qualunque indagine nei confronti di Israele, proprio per la mancata ratifica e perché la Palestina non sarebbe “qualificata come stato sovrano”. Tuttavia, la camera dei giudici della Corte ha stabilito come la sua giurisdizione, seppur esclusa da Israele, valga nei territori della Cisgiordania, di Gaza e nei territori occupati di Gerusalemme est, cioè le aree in cui Israele ha compiuto violazioni dei diritti umani e crimini di guerra. Crimini e violazioni verificate dall’allora procuratrice capo della Corte, Fatou Bensouda.



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di Kevin Carboni www.wired.it 2023-10-31 11:09:00 ,

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