• È il 71esimo giorno di guerra: oltre 19.000 palestinesi morti, di cui 7.112 bambini, secondo Hamas. In Israele 1.200 morti nell’attacco del 7 ottobre.
• Idf: «Uccisi per sbaglio tre ostaggi durante i combattimenti a Gaza».
• Due navi cargo colpite dai ribelli Houthi dello Yemen nel Mar Rosso.
• Le parole e le sigle per capire il conflitto: qui il glossario.
• La storia del conflitto tra palestinesi e israeliani, spiegata qui.
Ore 03:15 – Morte cameraman a Gaza, Al Jazeera prepara una denuncia
Al Jazeera ha dato mandato al proprio ufficio legale di presentare una denuncia alla Corte penale internazionale per la morte del suo cameraman Samer Abu Daqqa, avvenuta a Gaza. La rete televisiva con sede in Qatar lo ha affermato — come riporta la Cnn — in una nota: «Sabato 16 dicembre 2023, la rete ha istituito un gruppo di lavoro congiunto, composto dal suo team legale internazionale e da esperti legali internazionali, che avvierà il procedimento di compilazione di un fascicolo completo da presentare al pubblico ministero», si legge. Abu Daqqa è deceduto venerdì scorso dopo essere stato ferito in un attacco israeliano. Al Jazeera ha definito la sua morte un «assassinio». Nel fascicolo per la Corte penale internazionale saranno stati inseriti anche gli «attacchi ricorrenti contro gli operatori della rete che lavorano e operano nei territori palestinesi occupati e i casi di incitamento contro di loro».
Ore 02:02 – Gaza, Londra e Berlino chiedono cessate il fuoco «duraturo»
Londra e Berlino chiedono un «cessate il fuoco duraturo» nella Striscia di Gaza. La richiesta arriva dal ministro degli Esteri britannico, David Cameron, e dalla sua omologa tedesca Annalena Baerbock, che ritengono ci sia «bisogno urgente» di un «cessate il fuoco duraturo». «Dobbiamo fare tutto il possibile — si legge in una dichiarazione congiunta pubblicata sul “Sunday Times” — per aprire la strada a un cessate il fuoco duraturo, che porti a una pace duratura. Prima è, meglio è, la necessità è urgente. Troppi civili sono stati uccisi. Il nostro obiettivo non può essere semplicemente la fine dei combattimenti oggi. Deve essere una pace che duri giorni, anni, generazioni. Sosteniamo quindi un cessate il fuoco, ma solo se duraturo». Tuttavia, aggiungono, «non crediamo che invocare adesso un cessate il fuoco generale e immediato, nella speranza che diventi permanente, in un modo o nell’altro, sia la strada da seguire». Ciò equivarrebbe a «ignorare il motivo per cui Israele è costretto a difendersi: Hamas ha attaccato Israele in modo barbaro e continua a lanciare razzi ogni giorno per uccidere cittadini israeliani. Hamas deve deporre le armi».
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www.corriere.it
2023-12-17 04:23:39 ,