Tonali e Vicario sono eccezioni e non si può augurare loro che di essere invertitori di tendenza, perché i calciatori italiani all’estero sono assai pochi e non riscuotono grande successo, come se in fondo in fondo là fuori non si fidassero di noi. Nei cinque campionati più importanti (serie A esclusa, naturalmente) ce ne sono appena quindici in tutto, ma sei non sono di scuola calcistica italiana (i brasiliani Jorginho, Emerson e Luiz Felipe e i tedeschi Grifo, Caligiuri e Chiarodia), uno è nato all’estero (Yeboah) e altri due hanno genitori stranieri (Gnonto e Ogbonna).