«La Lega non cercherà altre strade»- Corriere.it

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di Cesare Zapperi

Il leader del Carroccio: se il primo gruppo dice basta, basta sia. Ma Berlusconi: avanti anche senza M5S

Al voto al voto, purché la responsabilità ricada esclusivamente sul Movimento 5 Stelle. Di primo mattino Matteo Salvini accende il cerino e lo affida nelle mani di Giuseppe Conte
perché si scotti. «Se una forza di maggioranza non vota un decreto di maggioranza, fine, si va a votare, lo dice il buonsenso» spiega con tono ultimativo.

Poi nel corso della lunga giornata appesa alle determinazioni dei pentastellati la posizione del segretario della Lega in parte si ammorbidisce, probabile conseguenza delle preoccupazioni dei governatori (quello che si esprime più chiaramente chiedendo che il governo vada avanti fino a fine legislatura è il veneto Luca Zaia) e dell’ala governista del partito. Ma ufficialmente il Carroccio si schiera prendendo a prestito le parole del presidente del Consiglio: «È lo stesso Draghi che ha detto che non ci sarà un altro governo se cade questo e che non governa senza i 5 Stelle. Io prendo per buone le sue parole». Margini di compromesso non ce ne sarebbero, secondo il leader leghista: «Sicuramente non sarà la Lega a cercare gruppi, gruppetti, pseudo-responsabili, maggioranze, robe notturne. Se il primo gruppo del Parlamento dice basta, basta sia».

Quando lancia il suo aut aut, Salvini non lo sa e forse nemmeno lo immagina. Ma a metà pomeriggio si ritrova sulla stessa linea anche il segretario del Pd Enrico Letta con cui non c’è condivisione praticamente su nulla. Sono convergenze parallele che si spiegano con la consapevolezza di entrambi che la loro convivenza al governo è possibile e giustificabile solo se condivisa da un terzo soggetto forte come il M5S a cui non si vuole ora concedere di uscire dalla maggioranza per lucrare i voti degli scontenti in concorrenza con Fratelli d’Italia (che su questa crisi preferisce stare a guardare).

Curiosamente, ieri sembrava esserci distonia tra la posizione della Lega e quella di Forza Italia. Silvio Berlusconi in un’intervista a
La Stampa
aveva spiegato che l’esecutivo guidato da Mario Draghi «può andare avanti anche senza il Movimento 5 Stelle». In serata c’è stata una telefonata con Salvini per ribadire che invece «c’è piena sintonia».

Almeno per ora, anche perché il pallino è nelle mani del premier e, soprattutto, del presidente della Repubblica che potrebbe invitare il primo ad andare avanti comunque. A quel punto la Lega confermerebbe la sua posizione intransigente? Nessuno si spinge a dare una risposta certa in senso affermativo.

L’ala governista del Carroccio non è rassegnata ad andare alle urne. I presidenti leghisti delle Regioni Veneto e Lombardia, Luca Zaia e Attilio Fontana, ieri sono stati ricevuti a Palazzo Chigi da Draghi per parlare delle Olimpiadi di Milano-Cortina e non hanno mancato di esprimere le loro preoccupazioni. «Il dibattito è il sale della democrazia, ma in questo momento particolare c’è bisogno di un governo per prendere decisioni strategiche — la sottolineatura del governatore veneto — Io spero che non ci siano motivi per cui questo governo cada, perché entreremmo in un limbo pericoloso». E il collega lombardo di rimando: «In questo momento importante la mia convinzione è che Draghi debba andare avanti e superare le difficoltà. Mi auguro che ricominci a lavorare con assoluta tranquillità e nel pieno delle forze».

Il ministro Giancarlo Giorgetti, rimasto sorpreso martedì dalla bacchettata di Draghi alla Lega, non rilascia dichiarazioni pubbliche ma ha avuto occasione più volte di rimarcare che è anche nell’interesse della Lega che il governo vada avanti, anche per portare a abitazione le battaglie (dalla pace fiscale allo stop alla legge Fornero) su cui chiedere il consenso agli elettori nel 2023. E forse non è un caso che dopo l’uscita tranchant di Salvini, all’ora di pranzo generiche «fonti della Lega» sentano il dovere di precisare: «Ovviamente la Lega non si augura crisi o perdite di tempo…».

13 luglio 2022 (modifica il 13 luglio 2022 | 23:12)



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Cesare Zapperi , 2022-07-13 20:20:29 ,

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