La magia del grande schermo: perché è importante andare al cinema

La magia del grande schermo: perché è importante andare al cinema

La magia del grande schermo: perché è importante andare al cinema

Non c’è nessuna forma d’arte come il cinema per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell’anima” diceva Ingmar Bergman, uno dei più registi più raffinati e ricercati della storia.

Questo sarebbe già un valido motivo per invogliarci ad andare al cinema, ma non è l’unico.

Il cinema è il frutto maturo della collaborazione tra le grandi aziende che coinvolgono gli artisti, i tecnici e i finanziatori, ma trova il suo compimento nel coinvolgimento del pubblico.

I film possono essere sorprendenti, banali, fuorvianti, rivoluzionari o futili, la loro effettiva qualità assume un ruolo secondario rispetto all’impatto che hanno su di noi.

La magia del grande schermo: perché è importante andare al cinema

La magia del grande schermo: perché è importante andare al cinema
Nuovo cinema paradiso – Giuseppe Tornatore

Cinema scatenato

I film ci propongono miti e menzogne, ma anche propaganda e sciocchezze, che noi poi trasformiamo in sogni e aspirazioni.

In sostanza, sono beni che consumiamo attraverso il nostro potere immaginativo: ce ne serviamo per esplorare la nostra interiorità e, contemporaneamente, li rendiamo umani.

Ci deludono perché deludiamo noi stessi, ma ci affascinano per la stessa ragione.

Il fatto che siamo costantemente preoccupati per la loro fine rappresenta soltanto la proiezione della nostra paura dell’oblio, della morte.

Il cinema è vivo perché noi siamo vivi e sarà deceduto quando noi non ci saremo più.

Ma andare al cinema significa anche vivere un‘esperienza immersiva, difficile da replicare a casa. La sala cinematografica offre atmosfera unica, uno schermo ampio e un suono coinvolgente che ci permettono di immergerci completamente nella storia che viene raccontata.

La magia del grande schermo: perché è importante andare al cinema
Il favoloso mondo di Amélie – Jean-Pierre Jeunet

È poi un’ottima uscita dalla routine, un modo per staccare la spina dalla quotidianità e concedersi un momento di intrattenimento.

Al tempo stesso è un’attività sociale, perché guardare un film con gli amici o i familiari può creare legami e fornire spunti di discussione.

Inoltre, ormai il cinema offre una varietà di film che accontenta tutti i gusti: si può spaziare dai grandi blockbuster, nelle grandi sale, ai film d’autore, nei cinema d’essai.

Non da ultimo comprare un biglietto per vedere un film vuole dire supportare l’industria cinematografica, che sia il cinema locale o la grande produzione cinematografica, e può contribuire alla creazione di nuovi contenuti.

Ma dobbiamo continuare a sognare, ecco perché è necessario andare al cinema!

Come in “Nuovo cinema paradiso”

Come Salvatore, il bambino che in Nuovo cinema paradiso passa le giornate nella sala cinematografica del proiezionista Alfredo, rimane affascinato dal cinema, così accade a molti di noi. Ci innamoriamo delle storie che vengono raccontate anche se, citando Antonioni, “Noi sappiamo che sotto l’immagine rivelata ce n’è un’altra più fedele alla realtà, e sotto quest’altra un’altra ancora, e di nuovo un’altra sotto quest’ultima, fino alla vera immagine di quella realtà, assoluta, misteriosa che nessuno vedrà mai, o forse fino alla scomposizione di qualsiasi immagine, di qualsiasi realtà“.

Ci sono tantissime pellicole che hanno segnato la storia della cinematografia internazionale, ognuna in un certo periodo, per una certa fascia di pubblico e trasmettendo un certo messaggio.

Una fra queste è sicuramente Roma città aperta di Rossellini, il capostipite del neorealismo che ha saputo parlare, senza giri di parole, al cuore degli italiani e delle italiane nell’imminente dopoguerra.

Oppure Star wars di George Lucas, il primo film di fantascienza, girato nel 1977, dal quale hanno preso spunto tutti i film che oggi sono il trionfo della computer grafica.

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Persona – Ingmar Bergman

Pulp fiction di Tarantino, invece, è stato il primo film postmoderno in cui la realtà perde consistenza.

Sentimenti scolpiti

Senza nominare le opere che hanno un primato, L’attimo fuggente di Peter Weir si può annoverare come esempio di film dal potentissimo valore educativo, forse più di molto manuali scolastici.

Trainspotting di Danny Boyle, la storia romanzata di una dipendenza, è rimasta, più di tutte, nel cuore di tutti i Millennials. Tratto dal romanzo omonimo di Irvine Welsh è diventato un vero e proprio cult.

La dolce vita di Fellini ha fotografato il periodo d’oro romano per eccellenza (la dolce vita) rendendolo eterno e conferendogli uno stile visionario.

Persona, il capolavoro esistenziale di Bergman, racconta la menzogna che si cela in ogni identità sociale e in ogni individualità che non ha fatto i conti con i propri coni d’ombra. Il regista mostra una femminilità spietatamente reale, come mai nessuno aveva fatto prima al cinema.

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Qualcuno volò sul nido del cuculo –  Miloš Forman

Taxi driver, Old boy, Hiroshima mon amor, Dancer in the dark, Forrest Gump, Colazione da Tiffany, Arancia meccanica, L’odio, Qualcuno volò sul nido del cuculo…ma non possiamo citarli tutti, ognuno a modo suo ha segnato milioni di persone e il loro immaginario, scolpendo per sempre le loro emozioni.

Perché come disse il maestro del cinema sovietico, Andrej Tarkovskij, “A differenza di tutte le altre forme d’arte, il cinema è in grado di cogliere e rendere il passaggio del tempo, per fermarlo, quasi a possederlo in infinito. Direi che il film è la scultura del tempo“.

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di Veronica Cirigliano
www.2duerighe.com
2023-11-28 09:30:00 ,

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