La seconda vita delle banconote: vecchie e triturate produrranno energia

La seconda vita delle banconote: vecchie e triturate produrranno energia

La seconda vita delle banconote: vecchie e triturate produrranno energia


Anche le banconote hanno una seconda vita: producono energia. Quelle vecchie, rovinate, macchiate, usurate vengono triturate e inviate ai termovalorizzatori o agli impianti per la produzione di combustibile secondario. Al momento il procedimento riguarda l’88% delle banconote tolte dalla circolazione dalla Banca d’Italia, ma l’obiettivo è di arrivare al 100% entro la fine del 2022. E’ quanto si legge nell’ultimo Rapporto ambientale 2022 in cui l’istituto presieduto da Ignazio Visco dà conto dei risultati ottenuti dalla Banca d’Italia sul fronte della sostenibilità, l’abbattimento delle emissioni, la riduzione dei consumi d’acqua, la mobilità dei dipendenti, ma un capitolo è interamente dedicato alla nuova vita delle banconote rovinate. E’ tutto il percorso del denaro che tocchiamo tutti i giorni che dovrà diventare sempre più sostenibile: dalla produzione alla rottamazione.

 

Le indicazioni della Bce

Di recente infatti la Bce ha rivisto i criteri per la gestione dei rifiuti delle banconote, chiedendo alle banche centrali di abbandonare lo smaltimento in discarica entro il 2022. Al momento la quota inviata agli impianti di termovalorizzazione o a impianti per la produzione di combustibile solido secondario è già all’88%. L’istituto presieduto da Ignazio Visco ha garantito però che si adeguerà alle indicazioni di Francoforte inviando a impianti di termovalorizzazione anche la quota residuale di banconote logore attualmente smaltita in discarica. Ma i contanti ridotti in brandelli non produrranno solo energia nel termovalorizzatore. Palazzo Koch ha deciso di andare oltre.

 

Il progetto dell’università Federico II

Con le vecchie banconote da 20 o 50 euro si potrebbero realizzare mattoni. Al momento si tratta solo di un progetto presentato dalla facoltà di Ingegneria dell’università degli studi di Napoli Federico II, alla quale la sede partenopea della Banca d’Italia ha fornito un piccolo quantitativo di banconote logore triturate. Con queste sono state realizzati in laboratorio alcuni campioni di mattoni e di intonaci a base di calce. I risultati preliminari, dicono i ricercatori, sono positivi: la presenza dei frammenti di banconote logore nella calce migliora le caratteristiche di resistenza alla flessione del materiale sia nel confronto con i provini realizzati senza additivi, sia rispetto a quelli realizzati addizionando altri prodotti di scarto come materie plastiche e canapa.

  

Ogni giorno migliaia di banconote soprattutto da 20 e 50 euro vengono ridotte in frammenti e mandati al macero. Denaro contate che secondo gli esperti della Banca d’Italia non può più circolare perché sono logore, tagliate, macchiate o comunque non in linea con gli standard di qualità del denaro contante (a causa dell’umidità, fuoco, agenti chimici, lacerazioni, lavaggi accidentali). Prodotte in carta di puro cotone, inevitabilmente subiscono un deterioramento dovuto all’uso. Ma chi decide se una banconota va mandata al macero? Il Servizio Gestione circolazione monetaria che controlla sia la produzione che la rottamazione. Attraverso un sistema complicato verifica periodicamente l’autenticità e la qualità delle banconote. Appena vengono intercettate banconote logore (i criteri sono predefiniti) scatta automaticamente la distruzione e la triturazione. Il risultato finale sono le bricchette di banconote sminuzzate, cioè mattoncini fatti di ritagli compressi. Milioni di euro compattati in decine di migliaia di blocchetti e triturati. Rimane poi il problema dello smaltimento.

 

Dal gennaio 2022 la Banca è entrata a far parte dell’organo di indirizzo strategico del Network for Greening the Financial System (NGFS), un network di oltre 116 tra banche centrali e autorità di vigilanza che coordina studi e scambi di esperienze sulla gestione del rischio ambientale e climatico nel settore finanziario. Non solo. Nel giugno scorso, la Banca d’Italia ha assunto, insieme alla Banca centrale della Nuova Zelanda, il coordinamento del gruppo di lavoro Net Zero for Central Banks, per gli approfondimenti sui temi della sostenibilità, rendicontazione delle banche centrali sui rischi climatici e in materia ambientale e azioni per ridurre l’impronta carbonica.



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[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2022-08-06 06:00:33 ,

www.repubblica.it

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Il post dal titolo: La seconda vita delle banconote: vecchie e triturate produrranno energia scitto da [email protected] (Redazione di Green and Blue) il 2022-08-06 06:00:33 , è apparso sul quotidiano online Repubblica.it > Green and blue

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