arrischiarsi a salvare l’ecosistema con un gemello digitale. Succede in Spagna. Servono oltre 250.000 immagini e più di 4 terabyte di dati LiDAR per creare un modello 3D dettagliato di un’area di 1.600 km² come quella di Campo de Cartagena, in Spagna. Ma qui c’è il Mar Menor, la più grande laguna salata di Europa e la prima area nel continente ad aver ottenuto lo status di persona giuridica: è necessario fare qualcosa per salvarla dal degrado e metterla al sicuro.
Un suo gemello digitale in grado di simulare i vari scenari, testando virtualmente diverse potenziali strategie di ripristino e conservazione, può essere una valida soluzione. Richiede tecnologie geospaziali avanzate e un’enorme potenza, usa reti neurali convoluzionali e necessita di accuratezza nella modellazione di processi ambientali complessi, come le inondazioni e i movimenti idrici sotterranei, ma fa tanti calcoli, e mai sono calcoli politici. Senza preoccuparsi dei prossimi esiti elettorali, infatti, distribuisce responsabilità e compiti, anche agli stakeholder più potenti.
Le responsabilità del turismo
Nel caso del Mar Menor, ciò emerge chiaramente nel modo in cui il “fattore turismo” è stato integrato nelle valutazioni e negli approfondimenti: oggettivamente, pragmaticamente. E, a quanto sembra finora, anche efficacemente.
“Tra i fattori che hanno portato al degrado ambientale della regione, quello principale riguarda il deflusso di fertilizzanti nell’agricoltura e il conseguente fenomeno dell’eutrofizzazione, ma la situazione è stata esacerbata dall’aumento del turismo” spiega José Luis Peinado, direttore generale per la Spagna della divisione Safety, Infrastructure & Geospatial di Hexagon, azienda parte della squadra che ha realizzato il gemello digitale del pregiato lago.
L’aumento di infrastrutture come hotel sulla spiaggia, bar e abitazioni ha ridotto le superfici permeabili, spingendo gli inquinanti a defluire nella laguna anziché disperdersi. Attività come la navigazione da diporto e la modifica della linea di riva, inoltre, rischiano di alterare i modelli naturali di sedimentazione, accelerando l’eutrofizzazione.
Il turismo ha quindi delle responsabilità, ha il potere di far “aumentare drasticamente la vulnerabilità dell’ecosistema al collasso” commenta Peinado, ma il suo non va preso come un giudizio o un “verdetto finale”. Anzi, è solo l’inizio. L’inizio del cambiamento. Il gemello digitale stesso, infatti, offre suggerimenti mirati anche a questo settore, uno tra i primi che potrà beneficiare di un Mar Menor in buona salute. Tra le priorità citate da Peinado per esempio ci sono l’uso di materiali permeabili nella costruzione delle infrastrutture, l’integrazione di spazi verdi che assorbano l’acqua in modo più efficace, regole speciali per attività nautiche e ricreative nelle aree sensibili e linee guida per un nuovo turismo sostenibile. “ Il gemello digitale continua a svolgere un ruolo chiave nel monitoraggio di questi sforzi – ricorda Peinado – è uno strumento fondamentale per garantire che le misure proposte vengano effettivamente attuate”.
Nessuno si creda assolto
Si è partiti dal turismo, a volte solo condannato, a volto integralmente assolto: ma questa tecnologia opera a 360 gradi, diventando un fondamentale alleato per chi deve gestire strategie di intervento sul territorio a più livelli.
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di Marta Abbà www.wired.it 2025-01-13 05:50:00 ,