Lampedusa, sbarchi: com’è la situazione

Lampedusa, sbarchi: com’è la situazione

Lampedusa, sbarchi: com’è la situazione


Dopo tre giorni di sbarchi record e caos, la situazione a Lampedusa sembra più tranquilla. Tra lunedì 11 e mercoledì 13 settembre sull’isola sono arrivate 161 piccole imbarcazioni, dalle quali sono scese almeno settemila persone. La maggior parte di loro si è imbarcata a Sfax, in Tunisia, paese con cui l’Unione europea ha da poco siglato un memorandum di cooperazione anche in materia di gestione dei flussi migratori.

Come riportava due giorni fa Rainews raccontando i primi arrivi, le persone arrivate a Lampedusa provengono per lo più da Nigeria, Sierra Leone, Sudan, Ciad, Tunisia, Guinea e Camerun. Per imbarcarsi verso l’Europa hanno pagato dai mille ai 5mila dinari tunisini, ovvero dai trecento ai 1.500 euro. Nelle operazioni di sbarco un bambino di cinque mesi è annegato a pochi metri dall’approdo a causa del ribaltamento del barchino su cui viaggiava, mentre Linkiesta riporta di cinque donne incinte portate all’ospedale di Agrigento e di un giovane con arresto cardiaco trasferito a Caltanissetta. A gestire l’imponente ondata di arrivi è stata la Croce rossa, che non ha mai smesso di fornire assistenza durante le operazioni di sbarco e nell’accoglienza sulla terra ferma nonostante le enormi difficoltà, come spiegato dalla responsabile migranti Francesca Basile.

Intervistato dal Corriere della sera, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha detto che, ormai, una gestione europea delle migrazioni non basta più, e ha chiesto un coinvolgimento di Onu e G20 per la risoluzione dell’instabilità del Sahel, l’area centroafricana dalla quale provengono molti dei migranti. Per quanto il ministro abbia poi detto che, nei prossimi mesi, la situazione “può addirittura peggiorare”, per ora il momento più critico sembra superato.

I numeri

L’ultimo sbarco a Lampedusa, scrive Skytg24, è di 135 persone. Numeri comunque non paragonabili a quelli visti nei giorni scorsi. Nel tardo pomeriggio di mercoledì 13 settembre – dopo una giornata di caos che ha visto anche le forze dell’ordine applicare una carica di alleggerimento sui migranti al molo Favaloro – il consiglio comunale di Lampedusa ha proclamato lo “stato di emergenza”. In quel momento c’erano 6.762 migranti nell’hotspot Contrada Imbriacola che, in realtà, ha una capienza di 380 posti.

Le operazioni di trasferimento erano iniziate in mattinata e sono proseguite fino a sera: prima novecento, poi 750 persone hanno lasciato l’hotspot. Al momento, riferisce l’agenzia AdnKronos, si contano 4.200 migranti nell’hotspot, tra cui 257 minori non accompagnati. Nelle prossime ore circa duemila di loro lasceranno Lampedusa, diretti a Trapani, Augusta o Catania. Il report aggiornato del ministero degli Interni parla di 125.928 arrivi dall’inizio del 2023. Circa il doppio rispetto a un anno fa, con una leggera flessione del numero di minori non accompagnati.



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di Giovanni Esperti www.wired.it 2023-09-14 12:37:17 ,

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