Dalla gestione delle risorse idriche e del ciclo dei rifiuti in ottica di risparmio ed economia circolare, alla produzione di energia da fonti rinnovabili, fino alla riduzione delle emissioni e ottimizzazione dei processi. Questi i settori coperti dalle nove startup che si occupano di sostenibilità e che sono state protagoniste della seconda edizione di Zero, il programma di accelerazione della Rete Nazionale Acceleratori di Cdp, lanciato da Cdp Venture Capital, da Eni attraverso la scuola d’impresa Joule, Lventure ed Elis e supportato da Acea, Maire Tecnimont, Microsoft e Vodafone. Presentate nel corso di un demo day, le startup hanno ricevuto un investimento pre-seed e svolto un programma di 5 mesi. Ecco chi sono e che fanno.
Beaware e il monitoraggio dei rifiuti
Beaware è una startup fondata a luglio 2021 e basata a Roma che si occupa di rifiuti. Guidata dal founder Giorgia Leonardi, lavora ad una soluzione che intende abilitare la tariffa puntuale mediante un software che elabora il calcolo della tariffa.
Sfruttando una rete di sensori IoT nei mastelli dei rifiuti, la compagnia ha l’obiettivo di contribuire ad una raccolta più efficiente grazie al monitoraggio in tempo reale della produzione dei rifiuti. Lo stesso monitoraggio offre anche un servizio di analisi dei dati per l’ottimizzazione della logistica per la gestione dei rifiuti urbani. “Ci occupiamo – ha spiegato il chief financial officer Caterina Maggi – del tracciamento dei rifiuti. Al momento abbiamo accordi con due comuni e siamo in trattative con altri dieci”.
Ecosostenibile.eu, la misura della sostenibilità
Ecosostenibile.eu è una startup basata a Roma e fondata nel 2022 che “misura la sostenibilità” ha spiegato Christian Sansoni, co-founder (insieme a Daniele Roscino Avetrani) dell’azienda.
La società si rivolge alle aziende e intende supportarle nel raggiungere i loro obiettivi environmental, social and governance (Esg), automatizzando la raccolta delle informazioni e supportandole nel percorso verso la sostenibilità. “Dal 2024 – ha sottolineato – le aziende saranno obbligate a stilare dei report di sostenibilità, pena multe salate”.
Microx, il mini laboratorio per le acque
Microx è una PMI innovativa basata a Trento (Progetto Manifattura), fondata nel 2018, che sviluppa tecnologie di misurazione di parametri ambientali nel settore delle risorse idriche. “Abbiamo realizzato un laboratorio in miniatura – ha spiegato Luca Pravato, ceo e founder – per l’analisi delle acque”. Il dispositivo, “delle dimensioni di un portachiavi”, è in grado di rilevare “con una sola goccia d’acqua circa 90 metalli pesanti”. In sviluppo anche il monitoraggio di “pesticidi e nitrati” e “virus e batteri”.
Si rivolge a società multiservizi, al settore industriale, al settore pubblico e al petrolchimico. Il futuro? “L’anno prossimo andiamo in produzione e nella seconda metà del 2024 sul mercato”.
ReLearn, l’intelligenza artificiale per la differenziata
ReLearn è una startup b2b nata a Torino nel 2021 con l’obiettivo di utilizzare l’Intelligenza artificiale per aiutare le aziende a ridurre il loro impatto ambientale, monitorando la raccolta differenziata all’interno dei loro uffici. La compagnia, spiega il co-founder Simone Cavariani (gli altri founder sono Riccardo Leonardi, Fabrizio Custorella, Giovanni Lucifora, Federico Fedi ed Egidio Canzoniere) aiuta le aziende ad essere più sostenibili, “monitoriamo i loro cestini, calcoliamo quanto bene fanno la differenziata e li aiutiamo a ridurre la quantità di rifiuti che producono”.
Tutto questo grazie a sensori che fotografano e riconoscono i rifiuti. Prima di Zero, la compagnia aveva già partecipato ad un percorso di accelerazione in Bocconi. Dopo il demo day, la società vuole entrare anche nel settore dei rifiuti industriali.
Smart Island, agricoltura di precisione e robotica
Smart Island è un’azienda innovativa che supporta gli agricoltori nelle diverse fasi del processo produttivo. Costituita nel 2016 e basata a Niscemi, in provincia di Caltanissetta, l’azienda sviluppa soluzioni IoT per il precision farming e tecnologie robotiche per l’agroalimentare.
“Il nostro prodotto di punta – ha spiegato Maria Luisa Cinquerrui, founder e amministratrice della società – si chiama Daiki: un robot modulare che monitora e analizza lo stato di salute (nutrienti, grado di salinità del suolo) di una coltura tramite sensori installati nel terreno”. Le soluzioni di Smart Island, sostiene sempre Cinquerrui, garantiscono “un risparmio idrico del 45%” e un “risparmio energetico del 40%”. A oggi la compagnia conta “300 clienti”.
Circular Technologies, la piattaforma per l’usato e il ricondizionato
Circular Technologies è una startup basata a Taggia (provincia di Imperia), specializzata nella gestione sostenibile dei prodotti ICT, grazie a una catena di fornitura circolare in cui le aziende e la PA scambiano ICT usate o ricondizionate con gli stessi ricondizionatori e i riciclatori.
Fondata nel 2020, Circular Technologies lavora allo sviluppo di una piattaforma per le imprese (b2b) dove si possono vendere, comprare o anche noleggiare dispositivi tecnologici usati “per il ricondizionamento o per il riciclo” ha spiegato il Chief Operations Officer Andres Valongo Rodriguez, co-founder della società insieme a Javier Moreno.
Gevi, le pale eoliche intelligenti
Gevi è una startup che progetta e costruisce turbine eoliche equipaggiate con tecnologie di intelligenza artificiale. Le turbine possono adattarsi a diversi siti e condizioni di vento, per massimizzare la produzione di energia pulita.
Fondata nel 2022, la società è nata dall’idea di tre studenti dell’Università di Pisa: Emanuele Luzzati, studente di ingegneria aerospaziale e amministratore delegato, Edoardo Simonelli, studente di ingegneria robotica e dell’automazione e direttore finanziario, e Soufiane Essakhi, studente di ingegneria aerospaziale e direttore tecnico.
Il filtro fluidodinamico di Preinvel
Preinvel è una startup di Grottaglie (Taranto), fondata e guidata da Angelo di Noi, che ha brevettato una tecnologia di filtraggio in grado di rimuovere le micro-polveri e gli agenti inquinanti delle emissioni industriali. Il dispositivo sviluppato è un filtro fluidodinamico capace di catturare il microparticolato (l’insieme delle sostanze sospese in aria sotto forma di aerosol atmosferico) e gli inquinanti delle emissioni industriali di ogni tipo, portata e concentrazione.
La soluzione si applica ad acciaierie, termovalorizzatori, cementifici, raffinerie e impianti di biogas, settore navale e purificazione dell’aria urbana.
Protein Italy, le proteine dalle larve
Protein Italy è una startup fondata nel 2022 da Gabriele Baldo, Pierluigi Fiorelli e Giovanni Turchetti. Basata a Viterbo, la società trasforma gli scarti delle aziende agroalimentari e della grande distribuzione in proteine e oli estratti da larve dI insetti che vengono coltivate sugli stessi scarti. In particolare, ha spiegato la compagnia, alimentando la mosca soldato con gli scarti agro-alimentari si ottiene un fertilizzante organico “dall’alto valore agronomico”.
Dalle larve della Mosca soldato si estraggono prodotti per la mangimistica e il pet food, ipoallergenici e dall’elevato valore nutrizionale e dal basso impatto ambientale”.
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[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2023-01-23 12:40:51 ,
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[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2023-01-23 12:40:51 ,
Il post dal titolo: Le nuove startup green presentate a Zero scitto da [email protected] (Redazione di Green and Blue) il 2023-01-23 12:40:51 , è apparso sul quotidiano online Repubblica.it > Green and blue