Creare un futuro buon capo vintage: è questo l’obiettivo alla base della strategia di Levi’s che riduce gli sprechi con la collezione WellThread primavera/estate 2023, simbolo della ricerca del brand di soluzioni sostenibili e durature nel tempo dal design unico che guarda alla durabilità nel tempo. “Il mio obiettivo è quella di apportare meno cambiamenti possibili nel design in modo tale che nessuno noti la differenza”, spiega Paul Dillinger, vicepresidente della Global Product Innovation da Levi’s&Co che si è occupato della collezione.
La collezione
Sono diverse le innovazioni e i passi avanti sulla sostenibilità che sono stati realizzati nell’ambito della collezione WellThread Spring/Summer 2023: innanzitutto l’utilizzo del transitional cotton dal 2020 e del BioBlack Tx by Nature Coatings, un pigmento vegetale che viene ottenuto dagli scarti del legno ed è utilizzato al posto del nerofumo. “L’intera collezione è stata realizzata con il transitional cotton, che incentiva la rieducazione e garantisce il supporto finanziario di 500 agricoltori indiani nella transizione dal cotone convenzionale per cui viene impiegato una serie di fertilizzanti, insetticidi e pesticidi”, racconta Dillinger.
Non solo il materiale, ma anche le tinture utilizzate per la collezione sono sostenibili: “Noi abbiamo questa nuova tintura, un indaco naturale, che arriva da una compagnia chiamata Stony Creek Colors. Noi pensiamo all’indaco come a una tintura naturale, invece è chimica – continua Dillinger -. Ma i jeans non hanno solo il colore blu, hanno anche alcune stampe floreali, e molti inchiostri per le stampe sono di derivati petrolchimici, sono combustibili fossili. Il nostro colore nero, invece, è il primo a essere un pigmento 100% certificato derivante dagli scarti del legno“.
“Quello che stiamo cercando di fare è di provare a decarbonizzare i colori nel processo, ed è tutto sulla base del transitional cotton – prosegue -. Ma quello che è ancora più importante è che lo styling è davvero molto classico e iconico. Noi non vogliamo rivoluzionare i modelli, perché il loro valore è già riconosciuto dai clienti. Noi lavoriamo sempre sulle solite forme classiche: non vogliamo creare un prodotto che poi potrebbe essere cool adesso, ma non il prossimo anno, noi vogliamo che sia cool ora e addirittura meglio l’anno prossimo. Non creiamo ‘cambiamento per il cambiamento’, ma per risolvere un problema: vogliamo fare del nostro meglio per creare un buon capo vintage del futuro”.
Leggi tutto su www.wired.it
di Chiara Zennaro www.wired.it 2023-06-22 13:26:55 ,