L’ex sindaco Monaco «Grazie all’Arma. Ma senza politici veri i clan rinasceranno» – Metropolisweb


Luigi Monaco, ex sindaco di Torre Annunziata, ha scritto il primo atto che ha portato all’istituzione del Comando Gruppo Carabinieri Torre Annunziata.

Perché l’istituzione del Comando Gruppo nasce a Torre ?

«Tutto parte nel 2006 nell’ambito di un ampio piano di potenziamento delle Forze dell’Ordine varato dal Ministro Giuliano Amato. La sua collocazione a Torre rispondeva a due esigenze: contrastare e reprimere la feroce guerra di camorra, con numerosi omicidi e aggressioni alle forze dell’ordine e la necessità di creare un reparto territoriale dell’Arma che fosse, più a contatto con gli uffici giudiziari del Tribunale e della Procura».

Un percorso difficile, insomma

«Prima che fosse sottoscritto il piano Amato sulla sicurezza, fui informato dal Prefetto di Napoli della possibilità di un considerevole rafforzamento della presenza dell’Arma e da quel momento si creò un coordinamento, una sinergia operativa e istituzionale fra la Prefettura, il Comune, la Procura e il Comando Provinciale dei Carabinieri. Dovemmo partire dall’individuare la sede».

E la città come reagì?

«Era attonita per i troppi episodi di criminalità. Non ci furono manifestazioni esplicite di consenso, voglio immaginare più per paura che per atteggiamento omertoso. Torre era diventata una delle piazze di spaccio di droga più grosse della provincia di Napoli e tutto avveniva per strada, davanti agli occhi di tutti».

Una doppia vittoria.

«Ci fu grande collaborazione da parte di tutte le Istituzioni. Ed anche in virtù di una grande fiducia e rispetto che si era creata fra uomini: per questo ricordo, con grande affetto e riconoscenza, il Prefetto di Napoli Renato Profili, il ProcuratoreDiego Marmo ed il Generale Gaetano Maruccia, proprio per il grandissimo impegno profuso, senza sosta».

Da cittadino torrese, cosa rappresenta la cittadinanza onoraria all’Arma?

«E’ un atto doveroso che costituisce da sempre una delle istituzioni più amate e apprezzate dagli italiani, ed è anche un riconoscimento a tanti uomini che si sono sacrificati e si sacrificano per affermare il primato della legalità sul territorio».

La città di Torre piange uomini diventati eroi. Questo non basta a convincere i cittadini a stare dalla parte dello Stato, perché?

«Questa città ha i suoi martiri che hanno sacrificato la propria vita per combattere il crimine. Ben vengano, quindi, tutte le iniziative per mantenerne viva la memoria nelle giovani generazioni. Tuttavia ciò non basta. La gente è sfiduciata perché nonostante l’impegno encomiabile della Magistratura e delle Forze dell’Ordine, la politica continua a non svolgere pienamente il suo compito. Troppe beghe, troppi interessi personali, incapacità di programmare e di realizzare, scarso senso del bene comune, dello Stato e delle Istituzioni. Tutto ciò crea mancato sviluppo ed occupazione inesistente che costringe i nostri giovani ad emigrare. E crea anche quel terreno dove la camorra attecchisce e recluta i suoi uomini. Ecco perché la gente è sfiduciata. E finché la politica non farà pienamente la sua parte, finché tutto rimarrà com’è, non vedo prospettive per questa terra che continua ad essere, come la definì Goethe nel Settecento, un paradiso abitato da diavoli».



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