Author: Ciro Pellegrino
Data : 2024-02-10 18:55:12
Dominio: www.fanpage.it
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Ci sono due immagini tutte napoletane per introdurre al «fenomeno Geolier», al netto di cosa accadrà a Sanremo. La prima è quella all’interno delle carceri, soprattutto del minorile di Airola, nel Casertano. «I ragazzi lo ascoltano e fanno il tifo per Geolier, lui è stato più volte in visita ai detenuti, in silenzio, senza mai farlo sapere» rivela a Fanpage.it Samuele Ciambriello, garante delle carceri napoletane. «Ha ascoltato le loro storie, canta anche il loro disagio».
L’altra fotografia è invece quella delle notti sanremesi: i gruppi d’ascolto e di voto pro Geolier su Whatsapp. Centinaia di persone. Letteralmente. Persone assolutamente normali che hanno investito 2 euro e 50 per cinque voti via sms al loro cantante preferito in gara al Festival di Sanremo. Da qualche ora su Tiktok circolano voti di presunti disservizi che impedirebbero il televoto a tizio o caio. Forse qualche momento di blocco davvero c’è stato ma a quanto pare il risultato finale nelle prime due giornate di gara non ne ha risentito.
Queste due immagini suggerirebbero di etichettare il «fenomeno Geolier» come locale e virale nel quadrante Sud dell’Italia, nel tipico bacino d’utenza un tempo appannaggio esclusivo del neomelodico. Grande errore. Un bias ribaltabile con la forza dei dati, altrimenti figlio di un pregiudizio di tipo territoriale o musicale.
Anzitutto: gli ascolti Auditel della quarta serata Sanremo, quella delle cover di venerdì 9 febbraio, dicono che il Festival 2024 è l’edizione “più giovane” dal 2015. Questi giovani li portano i giovani: Annalisa, Rose Villain, Ghali. E Geolier. Geolier, re delle classifiche Spotify e Youtube, dei sold-out ai concerti, fenomeno che solo parte della platea al teatro Ariston, evidentemente, non ha visto mai arrivare. Ma che probabilmente – lo ha detto Amadeus in conferenza stampa – tiene in casa, magari sui cellulari dei figli o dei nipoti.
Perché Geolier non è un fenomeno solo napoletano? Domenico Giordano, data analyst di Arcadiacom.it ha messo sotto la lente d’ingrandimento i dati del «parlato digitale» sul ventitreenne rapper di Secondigliano. E spiega: «Nel caso di Geolier queste risultanze ci confermano che il suo è oramai un pubblico non più napoletano o campano, al contrario sempre più sta diventando un pubblico strutturato sull’intero territorio nazionale».
Dunque, ciò che poteva per taluni rappresentare un limite alla sua carriera artistica, ovvero la scelta di rappare in napoletano, oltretutto nel suo napoletano che per i puristi e i custodi del dialetto partenopeo è una cosa diversa, si è rivelata invece per la Rete il vero punto di forza. E, dice Giordano, «gli consente di conquistare quote crescenti di attenzione digitale». Molto semplicemente? A Roma e a Milano Geolier è argomento di discussione come e forse più che a Napoli. «Le mappe del parlato – spiega il data analyst di Arcadiacom – ci restituiscono, limitatamente agli ultimi sette giorni di monitoraggio, un’artista che sta progressivamente catturando l’attenzione dalla Sicilia alla Lombardia».
«Anche nella ripartizione delle regioni con volumi di ricerca su Google – spiega Giordano – c’è una mappatura che valica i confini regionali, certo in questo caso le ricerche campane sono molto più consistenti ma tutte le altre realtà regionali hanno un volume crescente».
Poi c’è la musica che spazza via ogni dubbio, anche i più ambigui e brutti . Qualcuno – forse concordi con coloro che hanno fischiato al teatro Ariston – ha ipotizzato che le vittorie di Geolier al televoto di Sanremo fossero figlie di qualcosa di losco. Agcom, presente alle votazioni sanremesi – è stato riferito in sala stampa dalla Rai – non ha mai riscontrato nulla di anomalo.
Ma, come dicevamo, c’è la musica e non da oggi: Geolier è il golden boy della musica italiana. Lo ascoltano più a Milano e a Roma che a Napoli: i dati della principale piattaforma di streaming, ovvero Spotify, lo dimostrano. Ma anche Apple Music e Youtube lo vedono in testa.
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Ciro Pellegrino , 2024-02-10 18:55:12 ,