Una ricerca firmata dal microbiologo dell’università di Padova Andrea Crisanti e dal virologo Enrico Lavezzo certifica che chi si è già ammalato di Covid-19 ed ha ricevuto il vaccino è più protetto dalla positività al Coronavirus. Lo studio, che si chiama “Neutralising reactivity against SARS#CoV-2 Delta and Omicron variants by vaccination and infestion History” (“Reattività neutralizzante contro le varianti SARS- CoV-2 Delta e Omicron mediante vaccinazione e infezione”), è stato effettuato sui cittadini di Vo’ Euganeo. Ovvero il comune protagonista della prima ondata della pandemia. Lo studio ha analizzato i livelli anticorpali di 76 abitanti ammalatisi e guariti tra febbraio e maggio 2020 e li ha confrontati con quelli di 50 persone mai venute a contatto con il virus. Ed è giunto alla conclusione che l’immunità naturale che segue la guarigione è più efficace di qualsiasi vaccino.
Ma il livello di anticorpi maggiore si registra in chi è guarito e nel frattempo ha anche completato il ciclo vaccinale. «Questo studio – spiega Crisanti al Fatto Quotidiano –conferma per la prima volta a livello scientifico ciò che per ora era solo probabile e ragionevole: l’immunità naturale è più duratura e neutralizza meglio il virus e le sue varianti. Omicron compresa, perché la maggior parte delle persone guarite, in questo momento, si è infettata con Omicron». Secondo il professore «la ricetta inglese alla fine si è rivelata la migliore. Bisogna proteggere i fragili, ma anche permettere al virus di circolare. Qualsiasi restrizione, in questo momento, non ha più alcuna ragione di esistere ». Per il futuro, infine, «l’immunizzazione va fatta solo a chi ne ha bisogno. Significa che, se mai ci fosse la necessità di fare una quarta dose anche ai minori di 80 anni non immunocompromessi o addirittura si profilasse una nuova campagna vaccinale in autunno, è bene sapere che l’immunità naturale è la più forte».
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Scritto da Redazione perwww.open.online il 2022-06-12 06:12:23 ,