Luigi Einaudi, che senso ha resuscitarlo in digitale?

Luigi Einaudi, che senso ha resuscitarlo in digitale?


Se fosse possibile riportare in vita un personaggio storico con cui dialogare, chi scegliereste? La Fondazione Einaudi, impegnata da anni nella conservazione e divulgazione del pensiero di Luigi Einaudi, illustre padre del liberalismo italiano, non ha avuto alcun dubbio.

Non è fantascienza. La fondazione torinese dedicata al grande economista italiano lo ha fatto veramente. In collaborazione con la Fondazione Compagnia di San Paolo e Reply, multinazionael italiana del digitale, ha presentato il progetto Pensiero liberale, dialogo attuale, che utilizza tecnologie avanzate di intelligenza artificiale e grafica 3D per creare un avatar realistico del rinomato economista e presidente della Repubblica italiana Luigi Einaudi.

Il progetto dietro l’avatar di Einaudi è un esempio di come l’AI possa influenzare positivamente la divulgazione culturale, ma è anche del progresso tecnologico intorno ai digital humans, che nell’ultimo anno ha fatto enormi passi avanti. “La piattaforma si basa su un Large language model [Llm, i grandi modelli linguistici usati per addestrare sistemi di AI] — ha spiegato Tatiana Rizzante, ad di Reply —. In particolare GPT 3.5, che rappresentava uno degli apici della tecnologia di linguaggio naturale al momento del suo sviluppo. La piattaforma è stata alimentata con circa 250mila parole prese da volumi e raccolte originali dell’autore, contribuendo a creare una base dati molto solida per l’elaborazione intelligente del linguaggio”.

Per ridare vita all’economista, invece, Reply ha analizzato fotografie e filmati d’epoca. Il motore Unreal Engine, che gestisce in tempo reale l’aspetto visivo e la resa dei video, sincronizza le espressioni facciali e il movimento delle labbra con il parlato. Wired ha testato l’interazione con il programma, che replica un “carattere” gentile e affabile e una vastissima conoscenza su temi economici, storici e politici. Va però sottolineato che il clone di Einaudi è stato addestrato sulle sue opere e il suo scopo principale è divulgarne il pensiero. Per questo motivo elude tutte le domande personali o di attualità. Chissà come avrebbe reagito l’illustre economista a incontrare il suo avatar con le sembianze di un personaggio da videogioco?

A cosa serve un digital human?

I digital humans rappresentano una delle applicazioni più interessanti dell’intelligenza artificiale. Reply ha sviluppato in tal senso MLframe Reply, uno strumento per creare modelli generativi conversazionali applicabili a specifici domini di conoscenza.

L’obiettivo del progetto della Fondazione Einaudi è quello di espandersi oltre il contesto attuale coinvolgendo scuole e università, al fine di rendere la conoscenza più accessibile. L’iniziativa fa parte di un programma più ampio di digitalizzazione dell’archivio storico dell’ente per preservare il patrimonio culturale per il futuro. Un clone digitale come quello di Einaudi, tuttavia, grazie all’abilità di comprendere il linguaggio e il contesto, presenta un potenziale che va ben oltre l’ambito educativo o filantropico, estendendosi a interessanti opportunità nella comunicazione e nella customer experience. Questi assistenti digitali possono essere utilizzati dalle aziende come testimonial di un marchio, personal shopper o compagni virtuali.



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di Riccardo Piccolo www.wired.it 2023-12-06 05:40:00 ,

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