M5S, Conte si sente a un bivio. I tre paletti per stare al governo- Corriere.it

Tre punti dirimenti e un filo sottile su cui cammina il futuro del Movimento. Giuseppe Conte si prepara all’incontro di domani con Mario Draghi: ancora ventiquattro ore di riflessione poi il leader dei Cinque Stelle vedr all’ora di pranzo il consiglio nazionale M5S. Con i vertici il presidente dar il punto, scioglier i nodi e decider la linea da seguire nel faccia a faccia con il premier. Conte ha avvertito Enrico Letta che la situazione seria e che gli stellati intendono porre al presidente del Consiglio diversi temi politici. Il leader M5S, d’altronde, ha spiegato chiaramente durante il confronto di Areadem a Cortona che intende misurare se le parole del premier sull’importanza del Movimento nell’esecutivo corrispondano a realt. Sicuramente questo incontro sar importante, ha chiarito Conte.

L’avvocato intende spostare la bagarre di questi ultimi giorni da un piano personale a un piano politico. Sul tavolo il Movimento intende porre subito tre questioni dirimenti per l’azione (e la presenza, si sottintende) nell’esecutivo. I punti in questione sono la difesa del superbonus, una scelta condivisa sul termovalorizzatore di Roma e la revisione del reddito di cittadinanza in chiave migliorativa, non per cancellarlo. Solo in un secondo step, vista la tempistica dei primi tre punti (molto pi urgenti), potrebbe entrare in discussione anche l’ipotesi di portare avanti la battaglia M5S sul salario minimo.

Non solo questione di riforme e passaggi che il M5S ritiene imprescindibili, ma anche di una pur minima dialettica politica che in un contesto critico ed emergenziale gli stellati ritengono necessaria. Quello che preoccupa Conte — sostengono fonti qualificate — il forte malessere sociale che tocca con mano girando il Paese e che lo spinge a considerare inadeguate le risposte a famiglie e imprese messe in campo dal governo. L’ex premier teme che l’inflazione all’8% possa condurre ampie fasce della cittadinanza a situazioni debitorie. Con i vertici M5S decider se continuare per senso di responsabilit a lavorare — spiegano nel M5S — con un governo da cui non si sente ascoltato e a cui non riesce a dare un contributo oppure se dividere le strade e cercare di portare avanti le sue idee nella societ, offrendo prospettive e soluzioni diverse.

Le pressioni sono molteplici e Conte tentato dallo strappo, ma l’idea quella di lasciare a Draghi la possibilit di accettare o meno un compromesso sulle esigenze degli stellati. L’ombra delle elezioni agita una buona parte della truppa parlamentare, che vede molto difficile una riconferma in Parlamento per la prossima legislatura. C’ chi prefigura anche un voto online per decidere una eventuale presenza o meno nel governo: tuttavia una soluzione di questo tipo viene vista come ad alto rischio crisi. I militanti, si sa, sono esasperati dalla situazione e chiedono un cambio di passo. Parole che Conte ha ascoltato in campagna elettorale e che — dicono i ben informati — lo avrebbero portato su una linea pi intransigente.

I dubbi che lacerano i vertici, in ogni caso, richiedono risposte rapide. Il Dl aiuti sar il primo banco di prova: il Movimento spera di poter operare in Parlamento delle migliorie, mentre l’esecutivo vorrebbe blindare il provvedimento. I due duellanti, Conte e Draghi, non hanno nessuna intenzione di farsi logorare l’uno dall’altro. Intanto, mentre il M5S ragiona sul suo futuro, Beppe Grillo si prepara a tornare in scena. S, Beppe sta iniziando a ragionare su un nuovo spettacolo, ma siamo ancora a livello embrionale. Non sar una cosa immediata, dice all’Adnkronos il manager Aldo Marangoni. Quando? possibile che questo accada entro l’anno.