Gli annunci sul prossimo lancio di It-Wallet, il portafoglio dell’identità nazionale, ha scatenato una serie di fake news sul wallet digitale collocato all’interno dell’App Io, l’applicazione dei servizi pubblici. La scadenza è vicina. Dal 23 ottobre i primi 50mila cittadini potranno procedere, gradatamente, al caricamento di alcuni documenti: patente, carta della disabilità e tessera sanitaria, con l’ottica di rendere il progetto pienamente operativo dal 2025. Con l’apertura di It-Wallet a tutti i cittadini fissata il 4 dicembre, come raccontato da Wired.
La questione del wallet obbligatorio (che no, non lo è)
Ed è proprio questo elemento ad aver accesso una ridda di informazioni false, che circolano online. Su tutte: che It-Wallet è obbligatorio. E quindi possa diventare uno strumento di “sorveglianza” da parte delle autorità. Una ricostruzione che tuttavia è falsa. Come confermato dal dipartimento per la modifica digitale della presidenza del Consiglio dei ministri, che sta sovrintendendo al lancio e allo sviluppo di It-Wallet, il portafoglio dei documenti personali non è obbligatorio.
Chi vorrà adottare il wallet dove caricare i documenti personali, potrà adoperare lo strumento per dotarsi di un archivio digitale di informazioni da scambiare in varie occasioni. Chi invece non vorrà dotarsi del wallet, potrà continuare a fare affidamento sui documenti in formato fisico per svolgere attività di riconoscimento o di dialogo con enti pubblici o privati.
I tempi di lancio di It-Wallet
Per i primi 50mila cittadini, la chiamata per salire a bordo dell’It-Wallet è il 23 ottobre. Successivamente, dal 6 novembre, scatta l’appello per 250mila cittadini. Dal 20 novembre si arriva al milione di utenze. Infine, l’obiettivo è di aprire l’It-Wallet a tutta la cittadinanza dal 4 dicembre. Fin da subito i documenti avranno valore legale. Inizialmente si partirà con patente, carta europea della disabilità e tessera sanitaria. Il wallet si trova dentro l’App Io, nell’area “portafoglio”.
Sul wallet si potranno caricare, a tendere: documenti personali (come patente, tessera sanitaria, carta europea della disabilità, permessi e licenze; documenti professionali (appartenenza ad albi professionali, notai, avvocati, medici, badge accesso alle sedi della pubblica governo); certificati e attestazioni rilasciate dal pubblico: anagrafici (residenza, nascita, cittadinanza, matrimonio, etc.), elettorali, scolastici; tessere commerciali e documenti di interesse: trasporti (abbonamenti e biglietti per voli aerei, ferroviari), eventi, attività sportive (abbonamenti e pass per palestre, circoli), attività culturali (musei); strumenti di firma digitale.
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di Pietro Deragni www.wired.it 2024-10-22 09:29:00 ,