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“Credo che questa sinergia possa
dare davvero tanti frutti ed è importante non solo fare un corso
e dare un attestato, ma accompagnare queste persone perché chi
esce da un periodo di detenzione incontra tante difficoltà e
dunque noi li accompagneremo in questo percorso che li rimetta
nella società, nel mondo del lavoro, nella vita di tutti i
giorni”. A parlare è Antonio Mattone, dell’Ufficio per la
pastorale sociale e del lavoro dell’Arcidiocesi di Napoli, in
occasione della firma del protocollo d’armonia tra la Kimbo, il
carcere di Secondigliano e la Diocesi di Napoli con cui si dà il
via al progetto ‘Un acino di caffè’ che punta al reinserimento
di un gruppo di detenuti. “La firma di questo protocollo – ha
aggiunto – è un grande segno di come le istituzioni possono
lavorare insieme e di come possono farlo anche ambiti
interamente diversi come una grande azienda di successo quale
è Kimbo, il carcere che vive un momento molto difficile e la
Chiesa di Napoli da sempre impegnata accanto ai più deboli”.
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