L’orologio di Walter Mazzarri è un feticcio che vive di vita autonoma, ha una pagina social, è un must. Le foto di repertorio in cui il tecnico del Napoli spacca il secondo sono un canone artistico: cambiano le stagioni, passa il tempo, appunto, ma c’è sempre un Mazzarri che mostra il polso, indica il cronometro, si lamenta perché il recupero è troppo corto o troppo lungo. A Riad l’allenatore toscano aveva addirittura tre oggetti addosso: a destra un orologio ricercato, a sinistra uno sportivo e uno più sottile, forse uno smartwatch o un contapassi. La nuova immagine, però, visti i precedenti, è già un cult. Alla fine, si spiega tutto: un orologio con l’ora di Riad e della Supercoppa, uno con quella di Napoli per non dimenticare il campionato, e poi un cronometro per non perdere neanche un minuto di tempo effettivo.
Sa scherzarci su anche Mazzarri: quando è tornato al Napoli, si è prestato al gioco con un pizzaiolo che gli ha chiesto di rifare insieme la stessa scena.
Perché Maradona portava due orologi
Il vezzo del doppio orologio, ai tifosi del Napoli, ricorda Diego Armando Maradona. Si diceva che volesse avere sempre con sé l’ora di Buenos Aires, oltre a quella italiana. Ma a Ronaldo il Fenomeno proprio Maradona confessò un’altra motivazione della stravaganza: i due orologi erano un regalo di una delle sue figlie e per questo, invece di sceglierne uno, li portava entrambi.
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