L’attacco a La Russa, la destra divisa e il ruolo di Gianni Alemanno, che si schiera con il responsabile della comunicazione e sposa le parole sulla strage
I telefoni che squillano a vuoto dicono gi molto. Palazzo Chigi ha vissuto con disagio e imbarazzo il post con cui Marcello De Angelis, responsabile Comunicazione istituzionale della Regione Lazio governata da Francesco Rocca, ha difeso gli esecutori materiali della strage di Bologna. Per l’attentato alla stazione che il 2 agosto del 1980 provoc 85 decessi e 200 feriti sono stati condannati in via definitiva Francesca Mambro, Giusva Fioravanti e Luigi Ciavardini, eppure per il giornalista e politico scelto dal governatore di destra i tre terroristi neri non c’entrano nulla con la strage. De Angelis, che ha un passato da estremista nero ed il cognato di Ciavardini, lo ha rilanciato e rivendicato con forza e ha accusato le massime autorit dello Stato di aver mentito.
Un doppio attacco, al Quirinale e a Palazzo Madama. Celebrando a Bologna il 43 anniversario della strage, Sergio Mattarella aveva ricordato la matrice neofascista e Ignazio La Russa non si era distaccato dal verbo del presidente della Repubblica. Ma il siluro di De Angelis, che ha provocato rabbia e sdegno e ha innescato da sinistra il coro dimissioni!, anche una sfida alla premier. Giorgia Meloni si trova di fronte alla difficolt di tenere unita la base elettorale della destra in una data simbolica e subisce l’accusa delle…
Author: Monica Guerzoni
Data : 2023-08-07 05:10:08
Dominio: www.corriere.it
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