Migranti, la strategia di Roma tra Europa e Africa. Il nodo della Tunisia- Corriere.it

Dalla tribuna della conferenza delle Nazioni Unite sul contrasto alla tratta di esseri umani, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano parla di «approccio né coloniale né post-coloniale» per lo sviluppo dell’Africa e la regolamentazione dei flussi. Ma la vera missione del braccio destro di Giorgia Meloni, ancora fresco di delega sui problemi dell’immigrazione, si svolge dietro il palco allestito nell’aula-bunker del carcere dell’Ucciardone, che ormai ospita più convegni che processi. A margine dell’appuntamento che ha chiamato a raccolta i rappresentanti di trentadue governi europei e africani, il sottosegretario incontra uno dopo l’altro il ministro dell’Interno tedesco, quello della Giustizia algerino, il sottosegretario all’Interno inglese, i ministro dell’Interno di Francia e Tunisia, un paio di vice-ministri turchi dell’Interno e della Giustizia.

Una girandola d’incontri bilaterali per affrontare con ciascuno una questione specifica che attiene alle responsabilità e alle situazioni particolari dei singoli Paesi, nel tentativo di arrivare ad accordi e intese su punti specifici. Cercando di condividere con ciascuno l’idea di dover affrontare insieme una sfida collettiva. E lo stesso fanno i ministri dell’Interno Matteo…