I tassi sui mutui Proseguono a salire, superando quota 4,5%. Lo evidenzia una rilevazione della Banca d’Italia, citata dall’agenzia Ansa, che ricorda inoltre l’alta probabilità di un nuovo aumento dopo la riunione del board della Banca centrale europea, che il 15 giugno dovrebbe alzare ancora i tassi di interesse dal 3,75 al 4%.
Secondo il report di Bankitalia, ad aprile il tasso annuale effettivo globale (Taeg), il tasso di interesse sui prestiti erogati alle famiglie per l’acquisto di immobili comprensivo delle spese accessorie, è aumentato a quota 4,52% rispetto al 4,36% di marzo. Ma sono cresciuti anche quello sulle nuove erogazioni di credito al consumo, dal 10,1% al 10,3%, e quelli sui nuovi prestiti alle imprese, dal 4,3% al 4,52%.
Gli effetti sull’immobiliare
Nel frattempo, da aprile 2022 ad aprile 2023, sono invece diminuiti dello 0,5% i prestiti. Un dato su cui ha influito il calo dell’1,9% relativo alle imprese, mentre i prestiti alle famiglie sono aumentati dell’1,4%. Per fronteggiare l’inflazione, i rendimenti che stanno riscontrando più successo sono invece quelli legati alla raccolta obbligazionaria, aumentata del 9,4% dopo il +8,9% di marzo. In ribasso del 3,4% risultano invece i depositi.
Il peso della politica della Bce si sta dunque facendo sentire non soltanto sugli investimenti, ma anche sul mercato immobiliare, dato che quest’ultimo vive prevalentemente sui mutui. Basti pensare che a inizio 2022 i prestiti alle famiglie per l’acquisizione di immobili facevano registrare flussi importanti e tassi di poco superiori all’1%.
“Considerando l’importo e la durata media di un mutuo”, fa notare l’Unione nazionale consumatori, “un rialzo dei tassi così consistente significa che la rata, per chi ha sottoscritto ora un mutuo a tasso variabile, cresce rispetto a un anno fa da 595 a 768 euro, con un rincaro pari a 173 euro al mese. Una stangata annua pari a 2.076 euro“.
Fosche previsioni
E se il prossimo 15 giugno la Bce dovesse annunciare – come da aspettative – un nuovo rialzo del costo del denaro di 25 punti base, secondo le simulazioni di Facile.it, portale di comparazione dei prezzi di mutui e altri servizi finanziari, l’aumento dei tassi potrebbe tradursi in un rincaro della rata che porterebbe l’aggravio complessivo a quasi +275 euro rispetto a gennaio 2022 (+60%).
E sempre secondo le simulazioni di Facile.it, guardando alle aspettative di mercato (Futures sugli Euribor aggiornate al 7 giugno 2023) emerge come la corsa dei tassi potrebbe non essere finita. Gli esperti prevedono che l’Euribor a 3 mesi raggiungerà il suo picco a settembre 2023 e il tasso del mutuo medio preso in esame sfiorerebbe il 5,10%, con una rata di circa 743 euro (+285 euro rispetto a quella iniziale).
Altro fattore negativo è la scadenza, a fine giugno, delle condizioni agevolate di garanzia fino all’80% per i mutui prima dimora destinati ai giovani, misura che ha aiutato molti richiedenti under 36 ad acquistare un immobile: se nel primo semestre 2021 gli aspiranti mutuatari con meno di 36 anni rappresentavano il 43,4% delle richieste totali di mutui prima dimora, tra gennaio e maggio 2023 questo valore ha raggiunto il 51,3%.
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di Alessandro Patella www.wired.it 2023-06-13 13:21:02 ,