Napoli, Manfredi, sindaco al primo turno: una carriera dall’università alla politica

Napoli, Manfredi, sindaco al primo turno: una carriera dall’università alla politica

Napoli, Manfredi, sindaco al primo turno: una carriera dall’università alla politica


Ingegnere e professore approdato alla politica. Gaetano Manfredi, candidato al comune di Napoli, ha conquistato la poltrona di primo cittadino al primo turno. I pronostici lo davano già per vincente alla prima tornata sin dalle prime ore della campagna elettorale e via via hanno trovato conferme, soprattutto dopo la bocciatura delle quattro liste che appoggiavano il concorrente Catello Maresca, magistrato anticamorra in aspettativa, sostenuto dal centrodestra senza Lega.

Laurea in ingegneria, docente e rettore

Manfredi, 57 anni, originario di Ottaviano, in provincia di Napoli, vive a Nola. Nel 1988 si laurea in ingegneria civile con 110/110 e lode presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, dove nel 1998 viene nominato professore di tecnica delle costruzioni. Da docente e ricercatore tesse una trama fitta di relazioni con imprese medie e grandi di tutta Italia che trovano nella Federico II di Napoli un partner strategico per affrontare le sfide dell’innovazione. Il 1º novembre 2014 diventa rettore dello stesso ateneo, il più grande e antico del Mezzogiorno. Assume la guida di una università con non pochi problemi: molte divisioni interne, posizione bassa nei ranking nazionali e internazionali, poche risorse da spendere in servizi agli studenti. Il giovane rettore, cuce relazioni e punta soprattutto a valorizzare le grandi potenzialità nascoste dello storico ateneo. «Guidare la Federico II è una enorme responsabilità – diceva qualche anno fa – un errore di adesso potrebbe avere ripercussioni per anni». Imperturbabile, sempre disponibile, severo, prima di tutto con sè stesso. «E poi – ammetteva – temo il giudizio delle persone care eppure severe, come mia moglie, e degli amici-colleghi». La moglie, il medico Cettina Del Piano, con la quale ha avuto una figlia: Sveva, in questi giorni vicina alla laurea triennale.

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La carta vincente del campus di san Giovanni a Teduccio

Soprattutto gioca una carta vincente: inaugura il campus di San Giovanni a Teduccio, la nuova sede universitaria dove, di lì a poco, va a insediarsi la Apple Academy. Una storia di successo: oggi il polo universitario ospita centinaia di allievi, anche stranieri, dieci Academy internazionali, e ne è in corso un ampliamento. Il cambiamento attuato da Manfredi riguarda soprattutto Ingegneria, anche se il rettore cerca di spingere tutti i dipartimenti verso la interdisciplinarietà e le contaminazioni tra il mondo umanistico e quello scientifico. Contribuisce a fondare la Scuola superiore meridionale e quella di alta formazione dei “Girolamini” Nel 2015 viene eletto presidente della Crui, la Conferenza dei rettori delle università italiane, riconfermato poi nel 2018. La sua attività di ricerca guarda principalmente all’ingegneria sismica. È stato membro del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e della Commissione Grandi Rischi della Protezione civile. Autore o curatore di numerosi libri e di oltre 400 lavori scientifici.

Dall’università al governo

Da anni aveva ricevuto inviti a candidarsi, ma aveva sempre rifiutato. Un primo approdo nei palazzi del governo è del 2006, quando, fino al 2008, Gaetano Manfredi diventa consigliere tecnico del Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione Luigi Nicolais, durante il secondo governo presieduto da Romano Prodi. Invece nel 2019 che diventa ministro dell’Università e della ricerca durante il secondo Governo Conte, lasciando l’incarico di rettore. Da ministro deve far partire le lezioni a distanza nelle università italiane durante la pandemia, gestire la carenza di medici e la necessità di avviare il maggior numero di studenti e specializzandi alla professione, tagliando i lunghi tempi della formazione solo teorica.

Abolisce l’esame di stato

Presenta un progetto di riforma, approvato dal Consiglio dei ministri, che prevede l’abolizione dell’esame di stato per svolgere le professioni di biologo, architetto, farmacista, veterinario, psicologo e dentista, medico. Partecipa alla preparazione della prima stesura del Recovery Plan puntando a dirottare sulla ricerca e sul sud d’Italia una quantità di risorse maggiore di sempre.



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