Il Comune di Rende (Cosenza) è stato sciolto per infiltrazioni mafiose e la gestione della città è affidata per diciotto mesi a una Commissione straordinaria. Il prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella, ha quindi sospeso gli organi di governo e nominato come commissari Santi Giuffrè, prefetto a riposo, Rosa Correale, viceprefetto Vicario in servizio nella Prefettura della città calabrese, e Michele Albertini, dirigente di seconda fascia in servizio presso la Prefettura di Brindisi.
La delibera dopo i lavori della Commissione di accesso
La delibera del Consiglio dei ministri su proposta del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, è arrivata dopo gli esiti del lavoro della Commissione di accesso antimafia, nominata a fine settembre 2022 dal prefetto Ciaramella. I membri Antonio Reppucci, prefetto a riposo, Giuseppe Zanfini, dirigente del Commissariato di Ps di Paola e il tenente colonnello Dario Pini, comandante del Reparto Operativo provinciale dei Carabinieri di Cosenza, erano incaricati di “verificare la sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su eventuali collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare, ai sensi dell’art.143 del Testo Unico sull’Ordinamento degli Enti Locali”.
L’inchiesta “Reset” della Dda di Catanzaro
La nomina della Commissione di accesso avviene dopo l’inchiesta “Reset” (con più di 200 indagati) della Dda di Catanzaro diretta da Antonio Gratteri. Finirono coinvolti nel blitz del primo settembre 2022 anche il sindaco (ora sospeso) di Rende, Marcello Manna, l’ex assessore comunale ai Lavori pubblici della città del Cosentino, Pino Munno. Le ipotesi della Dda evidenziano interessi delle ‘ndrine sul Comune e rapporti tra amministratori e presunti boss.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2023-06-28 11:35:51 ,www.repubblica.it