Nel cimitero di Terzigno gli operai per le strade vengono impiegati come custodi – Metropolisweb

Sembra non esserci pace per il cimitero di Terzigno, la carenza di personale che ha travolto gran parte dei settori del municipio di via Gionti ora riguarda anche la storica struttura che da mesi è al centro delle polemiche per una gestione troppo raffazzonata. Dopo il caos legato alla mancanza di alcune figure chiave per l’espletamento di alcuni servizi essenziali, circostanza che da mesi costringe il Comune ad affidarsi a ditte esterne con aggravio sulle casse pubbliche, nelle ultime settimane anche l’assenza dei custodi ha fatto da cassa di risonanza dello scontro già aperto nei mesi scorsi. «Sono stati messi ad aprire e chiudere il cimitero operai che si occupavano dei lavori delle strade», l’accusa del consigliere di minoranza Francesco Nappo. «Una vicenda sintomatica della grande precarietà in cui versa questa amministrazione», dice. «Purtroppo questi operai sono stati piazzati lì a dimoraccio, quando qualcuno deve chiedere un’informazione resta senza risposta. Ma è normale, perché chi sta aprendo e chiudendo il cimitero, non si è mai occupato di questo». Ed in effetti le condizioni del camposanto comunale versano in uno stato di deficitarietà da tempo, tra polemiche sullo stato di pulizia e servizi garantiti a singhiozzo. «Da mesi l’opposizione denuncia le gravi carenze all’interno del cimitero, riceviamo soltanto risposte evasive». Eppure per far fronte all’emergenza di personale all’interno del cimitero di Terzigno, l’amministrazione comunale ha preso parte a un bando gestito dal centro per l’impiego per assumere risorse da inserire proprio nel camposanto comunale. «Sarebbe bello capire che fine hanno fatto quei concorsi. A dicembre sono state effettuate le prove, ma su quelle procedure è calato il silenzio».