Il leader parla di magistratura politicizzata: comunque l’inchiesta risale ai tempi del governo Draghi
«Se lo possono scordare…». Chiuso nel suo ufficio di Porta Pia, sede del ministero delle Infrastrutture, Matteo Salvini respinge con un chiaro segno della mano la richiesta, che gli arriva da M5S, Pd e Avs, di presentarsi in Parlamento per riferire sui risvolti politici dell’inchiesta sulle commesse dell’Anas che vede coinvolto, tra gli altri, Tommaso Verdini, fratello della sua compagna Francesca, finito agli arresti domiciliari, e tirato in ballo, seppur non indagato, uno dei suoi uomini di fiducia, il sottosegretario all’Economia Federico Freni.
Non si presenterà in Aula, il leader della Lega, ma per quanto cerchi di non farsi coinvolgere, le indagini della Procura di Roma hanno abbondantemente turbato il suo lavoro fin da giovedì mattina, quando ha saputo, prima che diventasse di dominio pubblico, della misura cautelare disposta nei confronti di Verdini jr. Salvini è molto sensibile a tutto ciò che riguarda, direttamente o indirettamente, la sua compagna Francesca. Ha ottimi rapporti con il padre Denis, che non si trattiene da dispensargli talvolta i consigli dello scafato tessitore di trame politiche (pur con due condanne per bancarotta sulle spalle
) ed è legato da amicizia anche al fratello Tommaso. Anche per questo il ministro vive male le notizie che filtrano da giornali e siti.
Perché sì, un’altra volta c’è…
Author: Cesare Zapperi
Data : 2023-12-29 20:26:51
Dominio: www.corriere.it
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