Finora la collocazione del deposito ha ricevuto solo no. Persino da fedelissimi, come il presidente di Regione Lazio Francesco Rocca, che ha caldeggiato i sindaci del suo territorio a non farsi avanti. Nel Viterberse si trovano 21 delle 51 aree idonee, divise per il resto tra le province di Alessandria, Matera, Potenza, Bari, Taranto, Oristano, Sud Sardegna e Trapani. Lo stesso Pane è stato attaccato da politici del suo stesso partito, come il deputato Emanuele Pozzolo, proprietario della pistola con cui è stato ferito il 31enne Luca Campana durante una festa di Capodanno a Rosazza, vicino a Biella. Nella delibera di auto-candidatura, si legge che l’istanza “è “condizionata oltre che al buon esito della verifica di idoneità del territorio da parte di Sogin e dalla validazione dell’autorità competente in termini di sicurezza, anche alla circostanza che il suddetto esito non preveda il superamento di tutti i criteri di sicurezza. Si richiede altresì che siano tenuti in considerazione gli esiti dell’adunanza aperta di giovedì 11 gennaio 2024 tenutasi presso la sala consigliare del Comune di Trino. Condizione necessaria sarà altresì l’approvazione dell’organo comunale competente di tutti gli atti che si renderanno necessari. Si auspica, ritenendola necessaria, che venga attuata da parte dei competenti organi idonea e capillare campagna informativa rivolta alla gente”.
A Trino la minoranza, contraria all’auto-candidatura, ha contestato le modalità di convocazione del consiglio comunale, ritenendo la decisione affrettata e invitando il sindaco a confrontarsi con i vicini. Durante l’adunanza dell’11 gennaio hanno assistito al dibattito delegazioni dei vicini comuni di Camino e Palazzolo. Si è anche costituito un comitato per il no, Tri.No, che conta 500 iscritti. “Non è avvenuta un confronto chiaro con la gente. Non c’è nelle linee di mandato delle elezioni, avvenute otto mesi fa, un riferimento chiaro a questa strategia – ha attaccato la consigliera di minoranza Patrizia Ferrarotti -. Questo progetto non riguarda solo il Comune di Trino, va oltre i confini amministrativi. La scelta di candidare il Comune non è condivisa con il territorio, è il sindaco Pane che candida il territorio. Chiediamo al sindaco di rivalutare questa strada”. L’avvocato Mosca ha invitato i cittadini a indire un referendum: “Può essere chiesto dal 10% degli elettori, come previsto dallo statuto del Comune, e ha tempi più rapidi del processo di auto-candidatura”.
“Che sia il governo e non questo Comune a togliere le castagne dal fuoco al paese”, ha detto Ferrarotti, secondo cui la mozione del primo cittadino non farà che allungare i tempi per scegliere il deposito per concludersi con un nulla di fatto. Pane concorda sulle perplessità sull’esito della procedura, ma tira dritto. “Questa sera dobbiamo cercare di fare la cosa giusta, che può sembrare impopolare”, ha detto in consiglio comunale. E ha aggiunto: “Negli altri 51 siti non si parla di nucleare. Loro non hanno i rifiuti”. E ha concluso: “Perché ci dobbiamo mettere a risolvere il problema degli altri? Perché noi il problema ce lo abbiamo”. Vedremo se sarà Trino a togliere le castagne dal fuoco a tutta Italia. O se dopo mesi di indagini e analisi, si tornerà al punto di partenza.
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di Luca Zorloni www.wired.it 2024-01-12 12:10:24 ,