«Exsultet iam angelica turba caelorum», esulti il coro degli angeli: la voce del diacono riempie la basilica di San Pietro, annuncia la risurrezione di Gesù. Papa Francesco osserva assorto. Presiede la veglia pasquale. Il silenzio del sabato santo, durante la quale la Chiesa rimane in silenzio per la morte del Cristo, in Vaticano si è riempito di mormorii. La decisione di non andare al Colosseo per la Via Crucis del venerdì santo è tornata a dare fiato alle illazioni sul suo stato di salute. Ma Jorge Mario Bergoglio, 87 anni e una bronchite che si è trascinata nelle ultime settimane, dopo oltre 24 ore è tornato in pubblico. Il volto un po’ affaticato, la voce arrochita, ma il Papa c’è.
I macigni della morte
«Fratelli e sorelle», ha detto nell’omelia, che ha letto integralmente, tracciando un parallelo tra il sepolcro di Gesù e la vita dei fedeli, «a volte sentiamo che una pietra tombale è stata pesantemente poggiata all’ingresso del nostro cuore, soffocando la vita, spegnando la fiducia, imprigionandoci nel sepolcro delle paure e delle amarezze, bloccando la via verso la gioia e la speranza. Sono macigni della morte e li incontriamo, lungo il cammino, in tutte quelle esperienze e situazioni che ci rubano l’entusiasmo e la forza di andare avanti: nelle sofferenze che ci toccano e nelle morti delle persone care, che lasciano in noi vuoti incolmabili; nei fallimenti e nelle paure che ci impediscono di compiere quanto di buono abbiamo a cuore; in tutte le chiusure che frenano i nostri slanci di generosità e non ci permettono di aprirci all’amore; nei muri di gomma dell’egoismo e dell’indifferenza, che respingono l’impegno a costruire città e società più giuste e a misura d’uomo; in tutti gli aneliti di pace spezzati dalla crudeltà dell’odio e — ha rimarcato il Papa — dalla ferocia della guerra. Quando sperimentiamo queste delusioni, abbiamo la sensazione che tanti sogni siano destinati ad essere infranti e anche noi ci chiediamo angosciati: chi ci rotolerà la pietra dal sepolcro?».
La lunga celebrazione
Francesco è arrivato in sedia a rotelle verso le 19 e ha aperto la veglia con il rito dell’accensione del cero pasquale nell’atrio. La luce, simbolo del Cristo risorto, si è estesa mentre la processione guidata dal Papa è entrata nella basilica vaticana e il diacono ha esclamato: «Lumen Christi». Francesco ha battezzato otto catecumeni adulti. La celebrazione è terminata dopo le 21.30.
Il tempo per recuperare le forze
La Settimana santa è un tour de force anche per un celebrante più giovane. La decisione di non andare al Colosseo venerdì, annunciata all’ultimo, sarebbe però maturata alla fine della rievocazione pomeridiana della Passione di Gesù. Francesco, sussurra un cardinale, «è fragile, e dopo una celebrazione lunga ha bisogno di recuperare le forze. Ma non avrebbe mai rinunciato alla Pasqua». Oggi alle 10 celebrerà la messa — da sempre senza omelia — e a mezzogiorno impartirà la benedizione urbi et orbi.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2024-03-30 21:55:49 ,www.repubblica.it