Il principio del «miglior interesse del paziente». Medici e giudici per il no all’accanimento terapeutico. Inutili le battaglie legali dei genitori dei bambini
Londra
È una storia triste che si ripete: era accaduto nel 2017 col piccolo Charlie Gard, l’anno successivo con un altro bambino, Alfie Evans, infine l’estate scorsa col dodicenne Archie Battersbee. Adesso è il caso di Indi Gregory, una bambina di otto mesi, a trasformarsi in una battaglia legale e a dividere le coscienze.
Anche stavolta abbiamo una piccola malata terminale cui i medici vogliono staccare la spina, contro il volere dei genitori. Indi è ricoverata fin dalla nascita al Queen Medical Centre, un ospedale di Nottingham, in Inghilterra: è affetta da una rara condizione genetica, una malattia mitocondriale che impedisce alle cellule di produrre energia sufficiente a sostenere l’organismo. Per i medici che l’hanno in cura non c’è più nulla da fare, la bambina ha danni cerebrali irreversibili, un difetto cardiaco ed è destinata a morire in ogni caso.
Dunque un mese fa i sanitari hanno chiesto al tribunale l’autorizzazione a sospendere i trattamenti che tengono in vita Indi, ma i genitori della piccola, Dean Gregory e Claire Staniforth, entrambi trentenni, si sono opposti. L’Alta corte però, a metà ottobre, ha dato ragione all’ospedale: è «col cuore pesante» che il giudice Peel ha autorizzato i medici a staccare la spina, spiegando che, seppure il…
Author: Luigi Ippolito
Data : 2023-11-06 20:47:56
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