Piemontese: «Fondi europei e Pnrr: abbattere la burocrazia per non correre il rischio di perderli»

Piemontese: «Fondi europei e Pnrr: abbattere la burocrazia per non correre il rischio di perderli»


Mezzogiorno, 22 maggio 2022 – 09:43

L’assessore regionale alla Programmazione: «Non ci sarà l’intasamento e il rischio paventato da Fitto. Pronta la nuova programmazione. La Puglia è la locomotiva del Sud»

di Francesco Strippoli

Raffaele Piemontese
Raffaele Piemontese

L’allarme è fondato ma il rimedio c’è: più poteri di intervento alle Regioni e snellimento delle procedure. Così Raffaele Piemontese, vice presidente della Regione e assessore alla programmazione, replica alle preoccupazioni espresse da Raffaele Fitto. L’eurodeputato di FdI ha lanciato nei giorni scorsi l’allarme sulla convergenza temporale di tre grandi canali di finanziamento (con fondi Ue): il Por 14-20 ancora in fase di spesa, il Por 21-27 che comincerà a spendere tra poco, il Pnrr che dovrà spendere tutto entro il 2026.
Anche lei teme l’intasamento, assessore?
«Che il prossimo quinquennio costituisca un periodo intenso sul fronte degli investimenti pubblici è sotto gli occhi di tutti. Anche per questo le Regioni reclamano un più forte coinvolgimento nell’attuazione del Pnrr, nell’intento di mettere a disposizione competenze e capacità a favore degli enti locali. Ma anche il governo è intervenuto con una serie di misure. Di sicuro, però, bisogna avere più coraggio sulla strada di un’ulteriore semplificazione normativa, autorizzativa e amministrativa: vanno eliminate procedure burocratiche inutili e dannose».
Quali conseguenze si possono immaginare sui Comuni, che sono le stazioni appaltanti del Pnrr e in molti casi anche del Por?
«Noi siamo chiamati a valorizzare le capacità che il sistema istituzionale pugliese dimostra nel gestire i fondi Ue, soprattutto il supporto che la Regione riesce ad assicurare ai Comuni. Tuttavia, è vero, un problema c’è. E non so quanto sarà gestibile con la ripresa delle assunzioni negli enti locali. Però i Comuni non sono un’altra cosa rispetto all’Italia».
Cosa intende dire?
«La preoccupazione non deve riguardare solo l’azione dei sindaci. Che fare? Da un lato va rafforzata la capacità di selezionare gli interventi necessari. Dall’altro si deve mettere la pubblica amministrazione in condizione di essere più efficiente, in termini di tempi e procedure. Siamo sempre il Paese che, secondo la Banca Mondiale, ci mette 2 anni e 3 mesi per chiudere un appalto per 20 chilometri di strada da riasfaltare, contro una media europea di un anno e mezzo».
Ritiene, come propone Fitto, che si debba rivedere il Pnrr anche a causa della guerra?
«Ho già detto che considero opportuno un maggior coinvolgimento delle Regioni. Ciò detto considero condivisibile l’impianto voluto da Draghi per il Pnrr in termini di efficienza, cambiamento, velocità. La guerra ha avuto un impatto sui costi, soprattutto per opere bandite prima dell’aumento dei prezzi delle materie prime. Ma il Pnrr, non dimentichiamolo, significa anche le riforme che comporta: questi impegni sono da salvaguardare. Tuttavia riconosco le difficoltà, come detto prima, per i tempi biblici delle opere pubbliche in Italia».
Qual è la situazione del Por 14-20?
«Il Programma si concluderà il 31 dicembre 23, ma evidenzia già oggi un livello di spesa, in valore assoluto, che risulta il più elevato tra tutti i Por e i Pon nazionali: 3,4 miliardi di euro. È l’equivalente del 77% della dotazione. Ma le risorse “impegnate” (prenotate, ndr) in progetti già selezionati sono pari al 132%: quindi molte iniziative saranno finanziate con la programmazione 21-27. Ciò significa che il programma risulta in grado di conseguire tutti i target previsti. Pochi giorni fa Bruxelles ha annoverato la Puglia tra gli esempi positivi nella gestione dei fondi strutturali nell’ambito della politica di coesione».
Fitto dice che la percentuale di spesa è così alta perché si sono utilizzati molti soldi per l’emergenza covid.
«Fitto dica quel che vuole. Sui fondi Fesr e Fse del nostro Por, raggiungiamo tutti gli obiettivi. Vale per la programmazione che scadrà nel 2023 e vale per quelle precedenti: mai avuto problemi, a parte i fondi agricoli del Psr. Gli aiuti alle imprese e i finanziamenti delle opere pubbliche “tirano” e fanno spesa».
Qual è la situazione del Por 2021-2027?
«Abbiamo trasmesso a Bruxelles la proposta iniziale, frutto di un lungo confronto con il partenariato istituzionale ed economico-sociale. Il prossimo passaggio riguarderà il negoziato ufficiale con la commissione europea per arrivare all’approvazione del Programma. Subito dopo apriremo una fase di confronto con le comunità locali».
Quali sono le parole chiave del nuovo Por?
«Crescita economica e occupazionale, transizione ecologica e digitale, inclusione sociale con riferimento particolare alle opportunità di lavoro per giovani e donne. Poi un’attenzione particolare alle infrastrutture e ai trasporti (non c’è Paese moderno senza le une e gli altri) e alla modernizzazione del sistema produttivo. La Puglia, come mostrano anche gli ultimi investimenti, si dimostra una locomotiva del Sud. È il binario sul quale siamo lanciati».

La newsletter di Corriere del Mezzogiorno Puglia

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui


22 maggio 2022 | 09:43

© RIPRODUZIONE RISERVATA






Source link

Leggi la notizia su: CorriereMezzogiorno.Corriere.it

LEGGI TUTTO

, 2022-05-22 07:43:42 ,

Previous A Shanghai le cose vanno un po’ meglio

Leave Your Comment