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L’ex premier che avrebbe voluto abolire l’organismo con il referendum del 2016 (bocciato) contesta la decisione del governo di prevedere un compenso per il presidente
Da sempre nel suo mirino. Matteo Renzi il Cnel (il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro previsto dall’art. 99 della Costituzione con funzione consultiva rispetto al governo, alle Camere e alle Regioni) lo voleva gi abolire del tutto nel 2016 con il referendum costituzionale che per si risolse, per altre ragioni, in una sonora sconfitta. Ora torna nel mirino per due ragioni: la possibilit che venga introdotto uno stipendio da 240 mila euro al presidente, l’ex ministro Renato Brunetta; e l’assunzione di due dirigenti, otto funzionari e sette assistenti al servizio del medesimo presidente (per un costo di un milione all’anno).
Il leader di Italia viva scrive nella sue enews: Il Pnrr sta diventando la nuova mangiatoia per dirla con le parole che Giorgia Meloni riserva agli avversari. Questa cosa che stiamo facendo fare nuove assunzioni al CNEL clamorosa. Ma adesso spunta che vogliono pure dare uno stipendio a Renato Brunetta, aggiuntivo rispetto alla sua pensione. Quando diciamo queste cose ci accusano di essere populisti. Io non sono populista, il governo Meloni-Brunetta che un governo di spreconi. Sbaglio?.
Nel maggio dello scorso anno, era tornato sul destino del Cnel, preservato grazie al referendum non approvato, Renzi aveva lanciato una petizione…
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di Redazione politica
www.corriere.it
2024-03-25 11:19:27 ,