Non c’è praticamente più alcun dubbio. Nei prossimi 5 anni il riscaldamento globale farà innalzare a livelli record le temperature e c’è anche un 66% di probabilità che supereremo la soglia di 1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali entro il 2027, almeno temporaneamente. Lo chiariscono le previsioni dell’Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite, nell’ultimo rapporto Global annual to decadal climate update.
Tra il 2023 e il 2027, le temperature medie in prossimità della superficie terrestre dovrebbero essere tra gli 1,1 gradi e gli 1,8 gradi superiori ogni anno rispetto alla media del periodo di riferimento antecedente all’epoca industriale. E al 98%, uno dei prossimi cinque anni sarà il più caldo mai registrato finora nella storia.
“Gli impatti sulla salute, sulla sicurezza alimentare, sulla gestione delle risorse idriche e sull’ambiente saranno considerevoli. Dobbiamo prepararci”, ha detto il professore Petteri Taalas, segretario generale dell’Organizzazione, spiegando come le temperature record dipendano dall’unione del “cambiamento climatico antropogenico”, cioè causato dagli esseri umani, e dal fenomeno climatico periodico chiamato El Niño, che riscalda le acque dell’oceano Pacifico.
Un riscaldamento che porterà con sé sempre più eventi climatici estremi, tra cui siccità in certe zone del pianeta e inondazioni in altre. I modelli di precipitazione del rapporto prevedono infatti un aumento delle piogge nel Sahel centrafricano, nell’Europa settentrionale, in Alsaka e nella Siberia settentrionale, mentre resteranno a secco l’Amazzonia e parti dell’Australia.
Una notizia particolarmente negativa per l’Amazzonia, e di conseguenza per tutto il pianeta, perché gli effetti del riscaldamento climatico, uniti alla crescente deforestazione, rischiano di trasformare l’area da foresta pluviale a savana. Una metamorfosi che nasconde conseguenze disastrose per tutti, visto il ruolo fondamentale di conservazione dell’anidride carbonica delle foreste pluviali, che non può essere assolto dalle savane.
È importante sottolineare però che l’aumento delle temperature superiore a 1,5 gradi previsto dal rapporto non si riferisce all’aumento permanente indicato come da evitare dagli accordi di Parigi sul clima, che riguarda una crescita a lungo termine su molti anni. Ma si tratta comunque di un evento mai visto prima e con conseguenze pesanti per tutte le forme di vita presenti sul pianeta, dato che le temperature medie globali non hanno mai superato la soglia di 1,5 gradi, arrivando al massimo a 1,28 gradi di crescita.
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di Kevin Carboni www.wired.it 2023-05-17 15:26:38 ,